Il futuro di Polcanto in alcune idee in una tesi di laurea
L’anno scorso mi sono occupato di un libro dedicato alla frazione di Polcanto curato da Gabbriella Bartolozzi e Mirko Michelacci(QUI). Il volume ripercorreva la storia di questo territorio abitato fin dall’antichità, le sue bellezze ambientali e le importanti presenze architettoniche. Il libro si poneva poi alcune domande sul futuro della frazione visto la tendenza allo spopolamento registrata ormai dagli anni 50 e certificata dalla scomparsa di gran parte degli esercizi commerciali.
In quell’occasione scrissi che per me il futuro stava nella valorizzazione del ruolo di ponte tra Borgo/il Mugello e Firenze che Polcanto ha sempre rivestito nei secoli e concludevo : “Abbiamo di fronte un futuro in cui la qualità della vita ,che è determinata anche dalla qualità ambientale di un territorio, sarà elemento determinante per le scelte dei cittadini e delle famiglie e su questo Polcanto può avere, con la collaborazione del comune, le sue carte da giocare.”
Dopo una partecipatissima assemblea con molti giovani il lavoro non si è fermato e si è ulteriormente precisato grazie alla tesi di laurea di Mirko Michelacci che analizzando la situazione sociale e demografica della frazione propone alcune ipotesi per il futuro. Tra l’altro Mirko ha avuto come correlatori Giancarlo Tellini del Cai e la vice sindaca di Borgo Cristina Becchi.
Nella prima parte della tesi è dedicata alle aree interne, alla loro importanza in quanto rappresentano una parte molto estesa del territorio nazionale e regionale, ma con la perdita di servizi rischiano un inevitabile declino. Su questo aspetto negli anni è stata attivata una Strategia Nazionale delle Aree Interne (SNAI) che stanzia notevoli risorse proprio per garantire la permanenza di giovani e famiglie in questi territori ( ne esiste una che riguarda anche Mugello- Valsieve e Val di Bisenzio).
Arrivando invece alla parte dedicata proprio a Polcanto lo studio evidenzia quelli che possono essere gli aspetti positivi e quelli negativi del suo territorio.
Tra i primi le aree naturalistiche , la facilità per raggiungere la frazione con una strada importante come la 302 e la collocazione piuttosto vicina alla città, la storia e la cultura, la riscoperta di valori tradizionali e il nascente interesse delle istituzioni ( bandi regionali sulle cooperative di comunità e rivitalizzazione dei borghi).
Tra quelli negativi c’è sicuramente la chiusura di attività commerciali e la diminuzione di servizi, la carenza di manutenzione dei luoghi pubblici e privati, l’età media elevata, la “ coesione comunitaria basculante”, l’ inurbamento e la mancanza di innovazione e promozione.
Arrivando alle proposte lo studio di Mirko si sofferma su due aspetti :
1) ripristino e valorizzazione della rete dei sentieri anche con ulteriori percorsi rispondendo ad una domanda di turismo slow e naturalistico in costante crescita nel territorio del Mugello, alto mugello e Valdisieve;
2) la ristrutturazione dell’ex scuola della frazione per svolgervi attività socio culturali da affidare ad una Aps oppure all’Sms già presente a Polcanto.
Nel periodo necessario ai lavori o nel caso dell’impossibilità ad utilizzare l’edificio lo studio individua l’area dell’ex campo sportivo oppure i locali del circolo sms per lo svolgimento delle attività.
Polcanto ha anche un altro luogo pubblico di grande importanza come la Tenuta Ferracci ( dove ha sede anche il punto tappa della rete escursionistica attuale) che potrebbe essere valutata nell’ambito di un progetto più generale sulla frazione come quello proposto nello studio.
Per quanto riguarda i sentieri la tesi è molto convincente e l’opera ha ampie possibilità di realizzazione anche grazie alla disponibilità di alcuni proprietari e soprattutto del Cai ( e magari anche dell’Unione).
Per quanto riguarda l’ex scuola “L’obiettivo del progetto in questione prevede il riappropriamento dello stabile da parte della comunità polcantese, sotto forma di centro socio-culturale. L’edificio dispone di due piani: il piano terra è pensato come luogo di incontro, spazio da vivere che sarà organizzato in modo tale da possedere una serie di “attrattive” che invoglino le persone a frequentare il luogo sia per necessità (servizi) che per svago (momenti di piacere da condividere con i compaesani). È stato invece pensato di utilizzare il piano superiore come luogo che genera lavoro.” In questa caso ovviamente la situazione è ben più complessa e si scontra con una situazione strutturale critica.
Il progetto descritto è stato presentato varie volte agli abitanti di Polcanto e alla giunta comunale di Borgo San Lorenzo, a partire dalla presentazione del libro sino ai vari incontri al municipio .A seguito di perizie tecniche è stato decretata la provvisoria inaccessibilità all’edificio e al suo giardino (era stato richiesto in via temporanea l’utilizzo del giardino, presumibilmente esente da pericoli di accesso) e si suppone che l’edificio, che era in attesa di essere messo a bando per usi temporanei, torni nel piano delle Alienazioni e Valorizzazioni. La possibilità di restauro quindi rimane viva solo qualora lo stabile venga inserito nel piano delle alienazioni e valorizzazioni e se un soggetto giuridico (APS, SMS, etc.) si fa carico delle spese per la messa a norma e gli venga quindi pattuita una concessione temporanea.
Il progetto dettagliato dell’utilizzo dell’immobile occupa buona parte della tesi ma resta ovviamente il problema di fondo di chi dovrà intervenire per rendere l’ex scuola una struttura sicura a servizio della frazione di Polcanto. Intanto c’è da sottolineare che l’immobile non figura nell’ultimo piano delle alienazioni approvato con il bilancio 2023 e questo potrebbe essere un segnale della volontà di portare avanti il confronto per un suo utilizzo futuro. Con il senno di poi si potrebbe chiedere se era possibile inserire la ex scuola nell’ambito dei progetti finanziati con il Pnrr? Ma comunque credo sia importante continuare a lavorare per la ricerca di una soluzione possibile che potrebbe essere molto importante per gli abitanti di questa “terra di mezzo” e per non disperdere l’entusiasmo suscitato da questa iniziativa partita con il libro del 2021.
Leonardo Romagnoli
22.7.23
PS
Una curiosità .Tra i soggetti che giustamente vengono indicati per gli interventi nelle aree interne viene citato il Gal, ma perché si indica l’esperienza di una zona della Sardegna quando il Gal esiste anche in Mugello?