A dieci giorni dall’alluvione che ha colpito duramente i Comuni del Mugello e della Valdisieve, in molti si interrogano sulle cause e sulle responsabilità del disastro. Un evento che ha lasciato il segno non solo nei territori travolti dall’esondazione del fiume Sieve, avvenuta tra il 14 e il 15 marzo, ma anche nella percezione collettiva di quanto sia fragile e impreparato il sistema di protezione idraulica locale di fronte a fenomeni meteo sempre più estremi.
🔍 Subito dopo l’evento, le autorità di gestione del bacino di Bilancino, con in testa Publiacqua, gestore del servizio idrico integrato dell’Ato 3 Medio Valdarno, hanno preso posizione, rivendicando la correttezza del loro operato e chiamando in causa il Genio Civile, ente che ha il compito di autorizzare i rilasci dell’invaso per garantire la sicurezza idraulica. “Bilancino ha svolto al meglio il proprio compito – hanno dichiarato – contribuendo a evitare un disastro che avrebbe potuto avere conseguenze ben peggiori.”
Una presa di posizione che, però, non spegne i dubbi. Anzi, li alimenta.
❗Se il sistema ha funzionato come previsto, allora il problema è ancora più serio. Perché significa che, anche con una corretta gestione dell’invaso, il rischio di alluvioni rimane altissimo. E, con il cambiamento climatico che intensifica eventi estremi e precipitazioni improvvise, le probabilità che simili disastri si ripetano aumentano di anno in anno.
🔄 A questo punto, diventa fondamentale spostare il focus dal “chi ha sbagliato?” al “cosa possiamo fare subito per evitare che accada di nuovo?”. È evidente che, se da un lato Publiacqua e Genio Civile sollevano le mani – in una sorta di difesa pilatesca del proprio operato – dall’altro, le istituzioni locali e regionali non possono fare altrettanto. Anzi, hanno il dovere urgente di mettere in campo contromisure immediate e strutturali, capaci di proteggere la popolazione da eventi simili.
🏛 Regione Toscana, Comuni, Unioni dei Comuni, enti tecnici e di controllo: la responsabilità politica e amministrativa è diffusa, ma il tempo per la pianificazione è scaduto. Servono azioni concrete, piani di prevenzione seri e finanziati, opere pubbliche mirate e un cambio di paradigma nella gestione del rischio idrogeologico.
🗣 Le comunità del Mugello e della Valdisieve hanno ormai ben chiaro che la messa in sicurezza del territorio è una priorità assoluta, al pari della sanità, del lavoro e dei servizi pubblici essenziali. Non servono più rassicurazioni generiche, servono interventi. Il territorio chiede voce, ascolto e soprattutto risposte. Ora.