Il sindacato pensionati della Cgil ha attivato da tempo lo sportello per le non autosufficienze (SPI-NA) che svolge gratuitamente pratiche per permettere alle persone e alle famiglie di poter accedere a contributi o pensioni nel caso di perdita parziale o totale dell’autonomia, delle abilità fisiche, sensoriali, cognitive o relazionali.
Molti non sanno che è possibile accedere a diritti garantiti dalle normative attuali: dalle pensioni di invalidità, permessi e agevolazioni fiscali per i familiari con la legge 104, assegni di cura, contributo badante, percorsi di aiuto previsti dalla Società della salute e, per i dipendenti pubblici, l’Home Care premium.
lo sportello gratuito è aperto presso la sede dello Spi Cgil a Borgo san Lorenzo in piazza Martin Luther King il martedi dalle 15 alle 17,30 e il giovedi dalle 9 alle 12- Per appuntamento si può chiamare il numero 342 7457776.
Quella che segue è una relazione sulla situazione della non autosufficienza nella nostra zona redatta da Graziano Corzanelli che cura lo sportello del Mugello.
Famiglia e non autosufficienza
La priorità dello SPI CGIL è mettere in condizione le persone di conoscere i loro diritti, poterli affermare e poterne godere.
Sono da alcuni anni pensionato e nella mia vita lavorativa mi sono sempre occupato di tutt’altro ma, come iscritto e volontario SPI CGIL, quando sono stato contattato per l’apertura dello sportello ho dato la mia disponibilità e ho fatto dei corsi di formazione, per avere le competenze necessarie su questi importanti argomenti.
Lo scopo di questo sportello è far conoscere i diritti legati alla non autosufficienza ed accompagnare gli interessati in un percorso a molti sconosciuto.
Lo sportello di Borgo San Lorenzo copre i Comuni che fanno parte della società della Salute Mugello, è stato aperto nel novembre 2021, è dedicato agli over 65, anche se da una ricerca dell’Agenzia Regionale di Sanità Toscana, risulta che la perdita dell’autonomia si è posticipata progressivamente ai 75 anni (solo l’1% della popolazione toscana tra i 65 e i 74 anni non è autosufficiente, mentre tale percentuale sale al 10% dopo i 75 anni ed al 40% dopo gli 85 anni).
Finora ho avuto circa 130 accessi registrati; prevalentemente è un familiare che avvia il primo contatto.
Perché ci si rivolge allo sportello:
45% per conoscere il percorso sulla N.A. (la presa in carico, illustrazione e compilazione della modulistica, orientamento per la consegna)
35% per informazioni sulla pratica d’invalidità, legge 104, indennità di accompagnamento
10% per il Pronto Badante e comunque le pratiche di assunzione e i diritti riguardo l’assegno di cura e contributi vari
5% informazioni per attivare l’amministratore di sostegno
5% per accedere ai bandi INPS sul progetto Home Care Premium. Quest’ultimo è nato nel 2010, ed è ancora poco conosciuto: si tratta di un rimborso mensile per le spese sostenute nell’ambito dell’assistenza domiciliare (prestazione prevalente) o spese di cura per prestazioni integrative. Questa opportunità è riservata ai dipendenti e pensionati pubblici (iscritti alla Gestione Unitaria Prestazioni creditizie e sociali), ai loro coniugi e parenti di primo grado non autosufficienti. Questo non è un privilegio ma il risultato di una ritenuta sulla busta paga, che non grava sui bilanci INPS.
Personalmente ritengo che, in futuro, sarebbe auspicabile estendere questa possibilità anche al settore privato.
Il percorso concordato Sportello – Utenza
45% Punto Insieme e Centro sociale
35% INCA
10% CAAF (Badanti ed ISEE)
10% Amministratore di sostegno, HCP, associazione di patologie, ecc.
Un’altra problematica che ho riscontrato è quella dello scarso riconoscimento della figura del caregiver e cioè il familiare che si trova spesso a dover rinunciare al proprio lavoro per assistere il familiare malato.
Questa esperienza mi ha permesso di avanzare alcune considerazioni sul funzionamento del sistema, sia per quanto riguarda la via da intraprendere per il riconoscimento della non autosufficienza, sia per quanto riguarda la presa in carico della persona: il percorso da fare dovrebbe essere meglio divulgato, soprattutto dai medici di base, prima antenna per condurre l’anziano fragile sulla giusta strada. Il ruolo del medico è importante anche perché deve compilare la scheda clinica ed anche il certificato per il riconoscimento dell’invalidità civile, che servono per la valutazione della non autosufficienza.
Sul territorio in cui viviamo è necessario evidenziare tempi lunghissimi per le pratiche di invalidità ed handicap, tra i 180 e i 270 giorni, mentre le malattie oncologiche richiedono dai 20 ai 40 giorni.
Per un anziano già fragile ed in età avanzata, non rappresentano certo una speranza, soprattutto quando esiste la possibilità di ottenere l’indennità di accompagnamento.
Tutti siamo d’accordo che la collocazione da preferire sia la permanenza a domicilio della persona non autosufficiente ed allora vanno rafforzate le risorse, l’integrazione socio sanitaria e promuovere le misure di aiuto per il lavoro di cura prestato dai caregivers per il ruolo indispensabile ma poco riconosciuto.
Tutti dobbiamo fare la nostra parte, come SPI CGIL continueremo ad impegnarci per i pensionati, e per le persone anziane in difficoltà, che rappresentiamo e cerchiamo di aiutare.
ascolta l’intervista con Corzanelli