Nel cuore del Mugello si è svolto ITER – Festival dei Cammini e del Vivere Lento, un evento che ha saputo unire l’amore per la natura, la riscoperta delle tradizioni e la riflessione su nuove forme di turismo sostenibile. Il festival, tenutosi lo scorso fine settimana, ha rappresentato molto più di una semplice manifestazione: è stato un vero e proprio momento di incontro, dialogo e immersione in uno dei territori più autentici della Toscana.
Organizzato dal gruppo “Orme del Mugello” e sostenuto dal Progetto di Comunità con il finanziamento del GAL Start, il festival ha animato luoghi simbolici come il Parco Antonio Berti a San Piero a Sieve e il Centro Civico di Barberino di Mugello. Location perfette per un’iniziativa che ha fatto del contatto con la natura e della lentezza i suoi punti di forza.
Un programma ricco e variegato
Yoga all’aria aperta, escursioni tematiche, camminate con animali, cooking show, laboratori artistici e incontri con scrittori: ITER ha proposto un mix di esperienze pensate per tutti i gusti e tutte le età. Tra i momenti più apprezzati, le escursioni “Sulle orme dei Medici” e “Passi e storie sulle orme del Mugello” hanno permesso ai partecipanti di esplorare non solo i paesaggi mozzafiato del territorio, ma anche di immergersi nel patrimonio storico e culturale locale.
Il festival ha accolto famiglie, appassionati di trekking, amanti della storia e curiosi in cerca di un ritmo di vita più umano. Ogni attività è stata pensata per creare connessioni: tra persone, tra luoghi, tra passato e futuro.
Parole che lasciano il segno
Uno dei momenti più significativi è stato rappresentato dai due convegni di sabato, dove sono intervenute personalità di rilievo come Guido Chelazzi, Riccardo Nencini, Luigi Lastrucci, Giancarlo Tellini, Padre Giovanni Roncari, Giovanni Bettarini, Giuseppe Marrani e Monsignor Gilberto Francesco Aranci. I temi trattati hanno spaziato dal valore della memoria storica alle sfide del presente, offrendo spunti profondi per riflettere sul ruolo della cultura nei processi di rigenerazione comunitaria.
Non meno coinvolgenti i dialoghi della domenica con gli scrittori Davide Gandini ed Emiliano Cribari, che attraverso le loro narrazioni hanno dato voce a una filosofia del cammino come strumento di conoscenza, introspezione e consapevolezza. Camminare, ha detto Cribari, “non è solo spostarsi, ma guardare il mondo con occhi nuovi”.
Un patto per il futuro del turismo lento
Altro momento chiave è stato l’incontro del Coordinamento Turistico, culminato con la firma di un patto di Comunità tra amministratori, associazioni ed enti locali. Un passo concreto verso la costruzione di un modello turistico sostenibile, radicato nei valori dell’autenticità, dell’accoglienza e del rispetto del territorio.
Il turismo lento, spesso sottovalutato, si è così imposto come protagonista di una visione alternativa, in cui il viaggiatore non è solo un consumatore, ma parte attiva di una comunità in movimento.
Musica, arte e tradizione
Le note di Francesco “Baba” Fuligni, dei Maggiaioli della Pieve di Borgo San Lorenzo e di quelli di Barberino hanno scandito i momenti conviviali del festival, riportando alla memoria canti popolari e sonorità che parlano di radici e identità. In parallelo, il progetto “Cronache Mugellane” – a cura di Valentina Cipriani e Marco Paoli, con musiche di Pietro Dreoni e testi di Serena Pinzani – ha saputo mescolare linguaggi e sensibilità in un format che ha unito didattica, narrazione e performance.
Altrettanto suggestivo lo spazio dedicato alle arti visive, coordinato dal gruppo “Dipintori”, con il contributo dell’associazione “Sul filo del Tempo” e del “Gruppo Erci”. Il risultato è stato un viaggio tra le tradizioni artigianali locali, dove il “fare con le mani” ha assunto un valore culturale profondo.
Le eccellenze del territorio
Importante la partecipazione delle realtà produttive del Mugello, dalle aziende agricole ai consorzi locali, che hanno proposto un viaggio sensoriale attraverso sapori e saperi spesso dimenticati. Tra questi, non sono mancati i contributi di realtà come il CAI Mugello, Gotica Toscana, Camminando l’Appennino, Istituto degli Innocenti e lo spazio informativo dell’Ufficio Turistico dell’Unione Montana dei Comuni del Mugello.
Il cooking show con gli chef Christian Borchi, Patrizia Carpini e Dario Nardini è stato un vero successo, con degustazioni e riflessioni sulla cucina mugellana, dove la tradizione contadina incontra l’innovazione gastronomica.
Un festival di qualità e coerenza
Ciò che ha distinto ITER da altri eventi simili è stata l’attenzione alla qualità delle proposte e la coerenza con il progetto “Orme del Mugello”. Nulla è stato lasciato al caso: ogni attività, ogni intervento, ogni collaborazione ha avuto l’obiettivo di valorizzare il territorio in modo autentico, stimolando una partecipazione consapevole e responsabile.
Come ha dichiarato uno degli organizzatori: “Non volevamo solo proporre un calendario di eventi, ma costruire un racconto corale, fatto di cammini e incontri, di memoria e visione”.
Camminare per creare comunità
La presenza di numerosi camminatori lungo la Via degli Dei, in transito proprio durante i giorni del festival, ha sottolineato ancora una volta l’importanza del cammino come esperienza relazionale e trasformativa. Camminare insieme significa creare legami, condividere fatiche e scoperte, abitare il tempo con maggiore consapevolezza.
Un impegno collettivo per il territorio
Il successo di ITER è stato reso possibile grazie a una sinergia tra pubblico e privato, tra associazioni culturali, enti istituzionali e volontari. Oltre al gruppo “Orme del Mugello” e al Progetto di Comunità, il festival è stato sostenuto da realtà come Proforma, Unione Montana dei Comuni del Mugello, I.I.S. Giotto Ulivi, Pro Loco di San Piero a Sieve e Pro Loco di Barberino di Mugello.
Tutti insieme, questi soggetti hanno dimostrato che valorizzare un territorio non significa solo promuoverlo, ma viverlo, ascoltarlo, custodirlo.
ITER guarda al futuro
Con questa prima edizione, ITER si è già affermato come un evento di riferimento per il turismo lento e la promozione culturale del Mugello. Ma soprattutto ha posto le basi per una narrazione diversa del territorio: più umana, più profonda, più vera.
L’auspicio è che il cammino continui. Che si moltiplichino le occasioni per scoprire nuovi angoli, ascoltare nuove storie e camminare insieme, lentamente, verso una visione più armoniosa del nostro vivere.
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