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Controlli ambientali sul rio Rovigo e fiume Santerno: monitoraggi fino a Castel del Rio dopo la frana

di Leonardo Romagnoli

Dopo la frana che ha interessato una discarica di rifiuti nel territorio di Palazzuolo sul Senio (FI), non si ferma l’attività di monitoraggio ambientale sui corsi d’acqua coinvolti. In prima linea, gli operatori di ARPA Toscana e ARPA Emilia-Romagna, impegnati in una serie di verifiche congiunte sul rio Rovigo e sul fiume Santerno, estendendo i sopralluoghi fino a Castel del Rio, nel bolognese.

Le verifiche, iniziate immediatamente dopo l’emergenza franosa, puntano a monitorare lo stato ambientale del territorio e a prevenire possibili danni ambientali più estesi. I controlli si concentrano sia sul tratto toscano che su quello emiliano-romagnolo dei corsi d’acqua interessati.

La rete di contenimento a Molino della Lastra

Un recente intervento ha visto l’installazione di una nuova rete di contenimento nella località Molino della Lastra, a circa cinque chilometri a valle dal punto della frana. Questa struttura è stata progettata per resistere anche a future piene del rio Rovigo, spesso soggetto a ingrossamenti improvvisi a seguito di eventi meteorologici.

Durante il sopralluogo, è stato possibile osservare la presenza di frammenti di rifiuti, in particolare sacchi di contenimento e residui di stoffa, che dimostrano come la frana abbia effettivamente trascinato materiale inquinante verso valle.

Il ruolo di Agriambiente e la gestione dei rifiuti

A collaborare alle attività sul campo è anche la ditta Agriambiente, incaricata dal Comune di Palazzuolo sul Senio per la raccolta dei rifiuti. Gli operatori effettuano più ispezioni settimanali lungo il rio e il fiume Santerno, per verificare lo stato delle reti installate e procedere con la rimozione dei materiali accumulati.

I rifiuti recuperati vengono raccolti in sacchi e trasferiti in zone di deposito temporaneo, in aree accessibili ai mezzi di trasporto, per poi essere smaltiti in impianti autorizzati. Un’operazione fondamentale per limitare la dispersione di inquinanti e contenere l’impatto ambientale dell’incidente.

Ispezioni fino alla confluenza col Santerno

Il sopralluogo si è spinto fino al punto in cui il rio Rovigo confluisce nel fiume Santerno, senza rilevare, in questo tratto, ulteriori rifiuti visibili. L’attività di monitoraggio è proseguita lungo il Santerno, fino a raggiungere la località Molino di Valtellere, nel comune di Firenzuola, dove è stata collocata un’altra rete di contenimento, questa volta di grandi dimensioni.

Qui, i tecnici hanno riscontrato solo pochi residui, segnale positivo che indica una efficace intercettazione dei rifiuti a monte.

Monitoraggi in Emilia-Romagna: nessun rifiuto rilevato

L’attività di ARPAE Emilia-Romagna si è poi spostata più a valle, con sopralluoghi nei punti già sottoposti a controllo nelle settimane precedenti: La Buca dei Pirati (Valsalva), Ponte Alidosi (Castel del Rio) e La Baia del Sole (Fontanelice). Anche in questi luoghi non sono stati rinvenuti rifiuti, confermando che le misure di contenimento adottate stanno dando risultati concreti.

Parallelamente, sono stati effettuati campionamenti delle acque del fiume Santerno, in particolare nella località Valsalva, all’interno del territorio comunale di Castel del Rio. Si tratta di un punto già oggetto di campionamento a marzo 2025, utilizzato come riferimento per valutare eventuali cambiamenti nella qualità dell’acqua.

Le analisi di laboratorio dei campioni più recenti sono attualmente in corso, e i risultati saranno diffusi non appena disponibili. Questi dati saranno fondamentali per comprendere se la frana ha avuto effetti sulla composizione chimica e biologica del fiume.

Analisi con droni e immagini satellitari

Nel frattempo, è stata pubblicata la relazione tecnica del 2 aprile 2025, elaborata grazie anche all’uso di droni e immagini ad alta risoluzione, che hanno permesso ai tecnici di ottenere una panoramica più dettagliata dell’area colpita. La relazione include mappe, fotografie aeree e altri strumenti utili per studiare l’evoluzione della situazione ambientale.

Un approccio innovativo che unisce il monitoraggio diretto sul campo con il supporto delle tecnologie digitali, migliorando l’efficacia degli interventi e permettendo di pianificare con maggiore precisione le operazioni future.

“La prevenzione è l’unica vera difesa”

Come ha affermato un portavoce di ARPAE durante un incontro con i tecnici: “La prevenzione è l’unica vera difesa. Intervenire dopo è spesso troppo tardi, e troppo costoso”. Una frase che sintetizza bene l’impegno congiunto tra enti locali, aziende specializzate e autorità ambientali.

Questo caso dimostra come, di fronte a emergenze ambientali, sia fondamentale una reazione coordinata, tempestiva e sostenuta da strumenti tecnici adeguati. Ma soprattutto, mette in luce quanto sia essenziale la vigilanza costante sul territorio, in un’epoca in cui eventi meteorologici estremi e fragilità geologiche rappresentano un rischio crescente.


In sintesi, il lavoro svolto da ARPA Toscana ed Emilia-Romagna, insieme ad Agriambiente e ai Comuni interessati, sta contribuendo a contenere i danni di un evento critico, garantendo al tempo stesso la sicurezza ambientale dei corsi d’acqua tra Toscana ed Emilia. Il rio Rovigo e il fiume Santerno restano sotto stretta osservazione, nella speranza che gli interventi tempestivi siano sufficienti a prevenire un disastro ambientale di più ampia portata.

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