Una giornata all’insegna della spiritualità, della scoperta e della condivisione ha caratterizzato la tappa del Cammino di Francesco che martedì ha attraversato la Valdisieve, toccando i Comuni di Pontassieve e Pelago. Organizzato dall’Associazione I Cammini di Francesco in Casentino, l’evento ha richiamato numerosi pellegrini, uniti dal desiderio di riscoprire territori e valori attraverso l’esperienza del cammino.
La giornata è iniziata a Sieci intorno alle 10, punto di ritrovo per il gruppo di pellegrini, al quale si sono aggiunti altri partecipanti prima di mettersi in marcia lungo un tratto pianeggiante di circa 6 km, immerso nei colori primaverili della Valdisieve. L’arrivo a Pontassieve ha segnato il primo momento di sosta e riflessione.
Qui i partecipanti hanno potuto visitare la mostra “I Cammini di Francesco a Pontassieve” dell’artista Massimo Callossi, allestita nella suggestiva Sala delle Colonne del Palazzo Comunale, in collaborazione con il Corteo Storico. Le opere, ispirate alla figura di San Francesco, offrono una lettura profondamente umana e spirituale del Santo, capace di parlare al cuore del visitatore contemporaneo.
Tra i momenti più intensi della giornata, il passaggio simbolico del bastone da pellegrino sotto la Torre dell’Orologio di Pontassieve: una cerimonia semplice ma carica di significato, che ha sancito il passaggio del testimone spirituale tra i due Comuni, rafforzando il legame tra territori uniti dal cammino e dalla memoria francescana.
Dopo una breve sosta presso la Chiesa di San Francesco, il cammino è ripreso verso Diacceto, nel comune di Pelago, punto finale della tappa giornaliera. Da lì, i pellegrini hanno proseguito in direzione del Passo della Consuma, dove è previsto il pernottamento in vista della prossima tappa, che mercoledì 23 aprile li condurrà fino a Stia.
Quella vissuta lungo la Valdisieve non è stata solo un’esperienza religiosa, ma anche un’opportunità per riscoprire la bellezza del paesaggio toscano, il valore della lentezza e la forza dei legami comunitari. Il Cammino di Francesco si conferma così come un ponte tra spiritualità e territorio, capace di parlare a chi cerca significato, silenzio e senso di appartenenza.
