A quasi un anno dall’apertura del cantiere per la ristrutturazione dell’Ospedale di Borgo San Lorenzo, il sindaco Leonardo Romagnoli torna a parlare pubblicamente per fare il punto della situazione. Tra promesse, investimenti e attese, a preoccupare ora è l’annunciata sospensione – seppur temporanea – delle attività chirurgiche, che rischia di creare ulteriori disagi per i cittadini del Mugello.
L’intervento di Romagnoli arriva in un momento delicato, a seguito della notizia che, a partire dal 20 giugno, le sale operatorie dell’ospedale smetteranno di funzionare, anche se in modalità alternata, per consentire opere di adeguamento strutturale. Una decisione che, secondo quanto dichiarato, non rientrerebbe direttamente nel progetto complessivo di ristrutturazione, ma che comunque ha destato forti perplessità.
“Questa scelta apre a numerose domande legittime – sottolinea Romagnoli –: quali interventi saranno garantiti? Dove saranno effettuate le operazioni chirurgiche? Cosa succederà ai pazienti in lista d’attesa? E quali saranno i tempi per la riapertura a pieno regime delle sale operatorie?”
In gioco, c’è la tenuta stessa dell’offerta sanitaria del Mugello, già messa alla prova dal cantiere da 45 milioni di euro destinato all’ammodernamento del presidio, a cui si aggiungono ulteriori 5 milioni per i lavori alla Casa e all’Ospedale di Comunità. Finora, come ricorda il sindaco, la promessa di garantire continuità nei servizi è stata in gran parte mantenuta, eccezion fatta per l’esternalizzazione dei prelievi, una misura adottata già prima dell’avvio dei lavori.
Ma adesso il clima si fa più teso. Oltre alla questione delle sale operatorie, Romagnoli riporta l’attenzione su altri impegni presi e ancora da concretizzare, come l’inserimento della risonanza magnetica – un macchinario fondamentale per diagnosi tempestive e precise – e il rispetto del turnover del personale sanitario, elemento essenziale per mantenere alti standard assistenziali.
“Su questi temi – conclude il primo cittadino – è necessaria la massima trasparenza. Come amministrazione comunale, chiederemo un nuovo confronto pubblico già a giugno per ottenere aggiornamenti chiari sull’andamento dei lavori e sul futuro dell’ospedale di Borgo San Lorenzo.”
Un appello che si fa portavoce di un’esigenza diffusa: quella di non sentirsi cittadini di serie B quando si parla di diritto alla salute.