Mugello in ginocchio, il sindaco di Vicchio: “Urgente il riconoscimento dello stato di emergenza nazionale”
Frane, alluvioni e danni incalcolabili: il Mugello e la Valdisieve stanno affrontando una delle crisi più gravi degli ultimi anni. Il sindaco di Vicchio, Francesco Tagliaferri, tra i territori più colpiti dall’ultima ondata di maltempo, lancia un appello alle istituzioni affinché venga dichiarato al più presto lo stato di emergenza nazionale.
“La situazione è sotto gli occhi di tutti: strade dissestate, cittadini isolati, aziende agricole e imprese sommerse dall’acqua e dal fango. Il nostro territorio è in ginocchio e i danni sono ancora incalcolabili”, dichiara Tagliaferri.
Maltempo e frane: un territorio devastato
Nei giorni del 14 e 15 marzo, il Mugello è finito sott’acqua:
- La Sieve è esondata, trascinando con sé tutto ciò che ha trovato lungo il suo corso.
- I torrenti hanno tracimato, interrompendo la viabilità principale e bloccando le linee ferroviarie.
- Strade franate, abitazioni e aziende invase da acqua e fango.
- Oltre 30 frane a Vicchio, con 11 sfollati e 32 persone rimaste isolate.
- A Ponte a Vicchio, la Sieve ha allagato la zona artigianale e le abitazioni.
- A Villore sono state evacuate 6 persone e si sono registrati movimenti franosi che hanno bloccato l’accesso alle marronete del Solstretto, dove già nel 2023 si era segnalata una frana a pochi metri dal sito previsto per l’installazione di una torre eolica di 170 metri.
In molte case sono mancati luce e acqua, aggravando ulteriormente la situazione.
L’appello dei comitati: fermare la cementificazione del Monte Giogo di Villore
A unirsi alla richiesta dello stato di emergenza è anche il Comitato Tutela Crinale Mugellano – Crinali Liberi, insieme alla Coalizione Ambientale TESS (Transizione Energetica Senza Speculazione). L’associazione sottolinea l’urgenza di fermare il progetto del parco eolico industriale sul Monte Giogo di Villore-Corella, ai confini del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi.
“I crinali dell’Appennino mugellano sono fragili e franosi. Se deforestati e cementificati, si trasformano in un disastro ambientale irreversibile. È inutile invocare l’emergenza dopo, quando non si è più in grado di prevenire i danni alla collettività”, affermano i comitati.
Il timore è che la costruzione dell’impianto eolico possa aggravare il già precario equilibrio idrogeologico, aumentando il rischio di frane e smottamenti.
Un territorio da salvare: firmate la petizione
Alla luce della drammatica situazione, il comitato invita i cittadini a firmare la petizione per salvare il Monte Giogo di Villore e fermare la cementificazione dei crinali:
🔗 Petizione per la tutela del Monte Giogo di Villore: Firma qui
🔗 Petizione contro la speculazione sulle rinnovabili in Toscana: Firma qui
“Gli eventi di questi giorni dimostrano chiaramente che il nostro Appennino è fragile. Dobbiamo proteggerlo e non trasformarlo in un cantiere permanente. Il territorio e la sicurezza delle comunità devono venire prima di qualsiasi interesse speculativo” concludono i comitati.