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Maltempo, la Città Metropolitana di Firenze chiede lo stato di emergenza: “Servono interventi immediati e una strategia di lungo periodo”

di Leonardo Romagnoli

La Città Metropolitana di Firenze alza la voce dopo i gravi danni causati dal maltempo: il Consiglio ha approvato un ordine del giorno che chiede formalmente al Governo il riconoscimento dello stato di emergenza nazionale e un piano straordinario di interventi per la messa in sicurezza del territorio.

Il documento, illustrato dal capogruppo del Partito Democratico Nicola Armentano, ha ottenuto il via libera con i voti della maggioranza composta da PD, Uniti per la Città Metropolitana, Territori al Centro e Territori Beni Comuni. Contrari i consiglieri del gruppo “Per il cambiamento”, che hanno accusato la maggioranza di ignorare le responsabilità della Regione Toscana.

Armentano: “Non c’è più tempo, il Governo agisca subito”

«È fondamentale – ha dichiarato Armentano – che la Sindaca della Città Metropolitana si faccia portavoce presso il Ministro della Protezione Civile Nello Musumeci per sostenere le richieste avanzate da Anci Toscana. Chiediamo risposte concrete: una mappatura aggiornata delle aree a rischio idraulico e idrogeologico, un piano di investimenti per la messa in sicurezza e il rafforzamento del sistema di protezione civile. Lo stato di emergenza non è una scelta politica, è una necessità per i cittadini che vivono nell’incertezza dopo eventi catastrofici come quelli delle ultime settimane».

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Toni accesi in aula, dove non è passato un emendamento proposto dal consigliere Claudio Gemelli (Per il cambiamento), che chiedeva di evidenziare i ritardi della Regione Toscana nella prevenzione e manutenzione delle infrastrutture idrauliche.

«Il documento è condivisibile nei principi, ma strumentale e incompleto – ha affermato Gemelli –. Serve una riflessione seria su decenni di mancata programmazione, sulle casse di espansione mai realizzate e su un approccio alla prevenzione che è sempre arrivato troppo tardi. Non basta chiedere fondi quando il disastro è fatto: occorre prevenire».

Armentano ha risposto con fermezza: «Chi vota contro lo stato d’emergenza si assume una responsabilità verso chi oggi ha bisogno di aiuto. Non è il momento dei distinguo politici, ma di azioni rapide e concrete».

Casini: “Non possiamo più limitarci a gestire le emergenze”

Tra gli interventi più incisivi, quello del consigliere Francesco Casini (Territori al Centro), che ha voluto esprimere gratitudine ai volontari, alla Protezione Civile e ai dipendenti della Metrocittà, ma ha anche richiamato la necessità di guardare oltre l’immediato.

«Serve una programmazione seria e investimenti strutturali. Non possiamo continuare a rincorrere le emergenze – ha detto Casini –. In Mugello, dove il maltempo ha colpito duramente, ci sono aree completamente isolate come Marradi, e centinaia di frane censite: oltre 100 solo a Marradi, 40 a Scarperia e San Piero. Dati che parlano da soli».

Casini ha anche sottolineato l’importanza di rivedere il piano di laminazione del lago di Bilancino, per evitare che il deflusso delle acque contribuisca agli allagamenti nella Sieve e nella Valdisieve. E ha rilanciato un’infrastruttura chiave per il futuro del territorio: la SP 107, che potrebbe collegare strategicamente il Mugello con la Piana e il Pratese, bypassando Firenze.

Un appello all’unità

«Dobbiamo essere uniti nel sostenere la richiesta dello stato di emergenza – ha concluso Casini –. Il Governo ha il dovere di intervenire con risorse immediate. Ma non basta: dobbiamo finalmente costruire una strategia che metta la sicurezza delle persone al centro. È tempo di passare dalle parole ai fatti».


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