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Lo stato biscazziere rovina le famiglie e non ci guadagna neppure

di Leonardo Romagnoli

Lo stato biscazziere rovina le famiglie e non ci guadagna neppure

Azzardopoli
chi Mette in Gioco l’ Anima di un Paese

di Gian Antonio Stella

Vale la pena di giocarsi l’ anima di un Paese per lo 0,14% del denaro che c’ è sul piatto? Sarebbe ora che lo Stato Biscazziere se lo chiedesse. Perché quella è la percentuale che ricava oggi l’ erario sul totale del fatturato dei ‘casinò online’ recentemente aperti col via libera del governo per fare cassa: 2.171.000 euro su un totale di un miliardo e 557 milioni. Una miseria Le associazioni di volontariato nemiche della droga, delle mafie e dell’ usura, appoggiate in modo sempre più pressante dalla Chiesa, quella dei parroci e quella dei vescovi, lo gridano sempre più allarmate. Dieci anni fa gli italiani, popolo storicamente di risparmiatori, si giocavano al Lotto, al totocalcio e nelle lotterie circa 4 miliardi di euro: nel 2011 se ne sono giocati ‘legalmente’, con tutti i giochi aggiunti, venti volte tanto, cioè 76 miliardi. Più un’ altra decina, secondo le stime più prudenti, nel circuito illegale. Vale a dire che, se è vero che il totale dei consumi delle famiglie italiane potrebbe essere nel 2011 intorno agli 830 miliardi, oltre un decimo se ne va oggi nell’ azzardo governativo e in quello parallelo mafioso, ‘ ndranghetista e camorrista. Che troppo spesso, anzi, si toccano fino a contaminarsi. Il cardinale Angelo Bagnasco, che starebbe per lanciare una campagna contro questa deriva, campagna anticipata dall’ impegno di Avvenire , l’ ha già detto: si tratta di ‘una nuova droga da cui bisogna guardarsi con grande determinazione e consapevolezza’. Lo Stato no, non sembra affatto consapevole. Non solo non riconosce nella dipendenza dall’ azzardo una malattia sociale come sostiene l’ Oms (anche se meritoriamente certe Asl lo fanno per proprio conto) ma sembra lui stesso ragionare con la psicologia di un drogato. Quando iniziò a vendersi l’ anima dei cittadini più deboli spingendoli a giocare di più, per uscire dalle secche della crisi del 1992/93, l’ erario ricavava dai giochi, tutti insieme, circa il 32%. Poi ha cominciato ad accontentarsi di quote sempre più basse, più basse, più basse. Fino ad arrivare a un prelievo complessivo del 12%. Che precipita sui giochi online all’ 1,8% e giù giù fino allo 0,14 di cui dicevamo sui ‘Casino’ via web. Briciole. Briciole avvelenate. ‘è un gioco a perdere’, attacca Don Luigi Ciotti, che con Libera ha appena pubblicato un durissimo dossier, ‘Azzardopoli’. Sotto accusa, in un documento firmato da lui e dai responsabili di altre quattro associazioni nemiche dell’ usura, c’ è anche il materiale multimediale distribuito dai Monopoli nelle scuole. Un progetto che vorrebbe spiegare ai giovani cos’ è il ‘gioco legale e responsabile’ ma che, dicono gli accusatori, finisce per essere cos

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