A quasi un mese dalle forti precipitazioni che hanno colpito il territorio di Palazzuolo sul Senio (FI), provocando una frana con dispersione di rifiuti nel torrente Rovigo, l’ARPAT è tornata sul campo per eseguire nuovi prelievi ambientali e verificare eventuali impatti sulla qualità dell’acqua.
Il monitoraggio, effettuato il 7 aprile, ha riguardato due stazioni di rilevamento situate a monte e a valle della frana, rispettivamente nei pressi del ponte sulla SP 477 e vicino alla località Molino dei Diacci, a circa 600 metri dal punto di impatto. In entrambe le aree il letto del torrente si presentava con substrato di ciottoli e massi, ma solo nella zona a valle erano visibili residui evidenti di rifiuti indifferenziati, tra cui frammenti di vetro e ceramica, stoffe, plastiche e altri materiali.
Per valutare eventuali alterazioni dell’ecosistema fluviale, ARPAT ha utilizzato l’analisi dei macroinvertebrati acquatici, indicatori biologici utili a evidenziare forme di inquinamento attraverso la modifica delle comunità presenti nel letto del fiume. La metodologia adottata si basa sull’indice STAR_ICMi, che consente di classificare lo stato ecologico di un corso d’acqua.
I risultati sono confortanti: in entrambi i punti di campionamento è stato registrato uno stato ecologico “buono” (Classe 2), senza scostamenti significativi rispetto alle comunità biologiche attese. In altre parole, la presenza dei rifiuti non ha al momento prodotto effetti sensibili sull’ambiente acquatico.
Una buona notizia che si allinea con quanto già emerso dalle precedenti analisi chimiche ed ecotossicologiche, che non avevano segnalato criticità immediate. Tuttavia, l’attenzione resta alta: ARPAT ha annunciato che il monitoraggio sarà ripetuto nel primo periodo estivo, per cogliere eventuali variazioni legate alla stagionalità o alla permanenza prolungata dei rifiuti in alveo.
Un esempio concreto di vigilanza ambientale e prevenzione, che mostra come, anche dopo eventi meteo estremi, sia possibile intervenire tempestivamente per tutelare la salute dei corsi d’acqua e degli ecosistemi collegati.