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Elezioni a Vicchio . La riflessione di Bruno Confortini

di Leonardo Romagnoli

Elezioni comunali a Vicchio in 10 punti: novità, paradossi (e futuri mugugni).

1. “Obiettivo Comune” di Francesco Tagliaferri ha vinto.

128 i voti che lo separano da “Vicchio Vive” di Filippo Carlà Campa, che su 7 sezioni elettorali, ha prevalso solo nella sez. 1 (centro storico) e nella sez.7.

2. Paradosso 1: Carlà ha ottenuto 1919 voti (48,44%); + 128 voti e + 4,28% rispetto al 2019 quando si presentò candidato sindaco PD vincente con la coalizione di Centrosinistra!

3. Evidente in queste elezioni il voto in massa degli elettori di centro e centrodestra alla lista “Vicchio Vive”, ma anche di una buona fetta di elettori PD (ben oltre i 300 voti).

4. Novità politica al governo del paese: Pd, 5 Stelle e Officina 19 ricompongono – dopo 30 anni, era il 1995 – un fronte d’area di sinistra. Se la coalizione formatasi intorno al Pd fosse stata meno ampia (senza Officina 19 o senza 5 Stelle), “Vicchio Vive” avrebbe prevalso.

5. “Obiettivo Comune” manda in Consiglio comunale una lista “giovane”: età media, 44 anni, con 4/9 (sindaco compreso) sotto i 30 anni.

6. Due giovani donne guidano la classifica delle preferenze ottenute: Rebecca Bonanni, ex assessore, (Vicchio Vive) con 260 voti e Viola Salotti (Obiettivo Comune) con 257. Oltre i duecento voti (204), un altro giovane, Ettore Rosari.

7. Tolte le schede bianche e quelle nulle (tot. 332, in sensibile aumento rispetto al 2019 e rispetto alle contestuali Europee), hanno espresso il loro voto 4110 cittadini su 6639 aventi diritto: il 62%.

Come ormai succede da decenni, da quando le percentuali di voto sono notevolmente calate, chi legittimamente governa, a livello locale o nazionale, è comunque espressione diretta di una minoranza di cittadini. La nostra è ormai una “democrazia rappresentativa di minoranza”, con tutti i problemi che ne conseguono.

8. Paradosso 2: il centrodestra (FdI, Lega e FI) con un potenziale di 1275 voti pari al 30,7% ottenuti alle Europee, rinunciando ad una propria lista, non manda nessun rappresentante in Consiglio Comunale. Ma anzi, contribuendo in maniera determinante a eleggere i consiglieri di minoranza (in pratica la giunta uscente) contribuisce a fare di questo Consiglio Comunale, almeno nominalmente, il più a sinistra di sempre in paese… un capolavoro politico!

9. Per i prossimi 5 anni al centrodestra rimane solo il “diritto al mugugno”. Certo, importante e inalienabile anche quello. Ma potevano fare di meglio.

10. Infine: auguri a tutti, maggioranza e minoranza. Avranno molto da studiare e lavorare.

Per i Comuni, mala tempora currunt.

Bruno Confortini

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