Tifosi del Reconquista aggrediti a Compiobbi
Una quarantina di sostenitori del Reconquista avevano deciso di seguire la squadra nella trasferta contro la Ludus 90 sul campo di Compiobbi e una parte di loro sono stati aggrediti da un gruppo di persone incappucciate che con spranghe e bastoni hanno colpito alcune auto e qualche tifoso biancorosso. Il fatto è stato denunciato dal presidente del Reconquista Parrini che interverrà questa sera in Contropiede per spiegare quanto avvenuto. Per fortuna nessuno ha riportato ferite o danni seri ma già l’episodio in sé è inquietante visto che stiamo parlando del campionato di seconda categoria. Ovviamente la società sportiva Ludus è completamente estranea ai fatti avvenuti fuori dell’impianto sportivo e sta collaborando con i carabinieri per individuare gli autori dell’aggressione.
È con grande sgomento che riporto quanto accaduto ieri a Compiobbi durante la gara di 2a categoria tra Ludus-90 e Reconquista. Un episodio sconcertante, un agguato in piena regola con bastoni, caschi e spranghe che ha colto di sorpresa e terrorizzato un gruppo di tifosi mugellani giunti a sostenere il Reconquista.
L’atmosfera positiva e la passione genuina dei tifosi del Reconquista, veri sostenitori della propria squadra, sono stati oscurati da questo episodio di violenza inaudita. È triste vedere come il calcio, uno sport che dovrebbe unire le persone attraverso la competizione leale e la passione condivisa, possa essere scosso da atti così deprecabili.
È importante sottolineare che i ragazzi del Reconquista sono tifosi autentici, il prototipo di come dovrebbe essere il tifoso ideale. Mai un’offesa agli avversari, solo incitamento alla propria squadra. La loro passione per il calcio e il supporto incondizionato dovrebbero essere esempi positivi per tutti gli appassionati di sport.
È difficile comprendere quale sia stata la motivazione di questo attacco, ma è inaccettabile e va condannato senza riserve. Alcuni potrebbero cercare di giustificarlo parlando di “mentalità ultras”, ma è importante sottolineare che il vero spirito del tifo non dovrebbe mai trasformarsi in violenza e minaccia.
Mi auguro che le autorità competenti siano in grado di individuare e punire severamente coloro che hanno commesso questo atto di violenza. Questi individui devono essere allontanati per sempre dai campi dilettantistici e non solo, perché un comportamento simile non ha posto in nessuna forma di sport, né professionistica né amatoriale.
La comunità sportiva deve unirsi per condannare questo tipo di comportamento e lavorare insieme per preservare l’integrità e la sicurezza degli eventi sportivi. Speriamo che episodi come questi possano servire come catalizzatori per un cambio culturale nel mondo dello sport, affinché la passione per il calcio e per gli eventi sportivi possa tornare ad essere un motivo di gioia e condivisione, anziché di paura e violenza.