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Solo Kelso riesce a fermare Guido Pini – Quiles vince moto 3 al Mugello

di Leonardo Romagnoli

Era partito dalle retrovie, quasi in fondo allo schieramento, eppure Guido Pini ha regalato al pubblico del Mugello una delle rimonte più emozionanti della stagione. Un recupero travolgente, iniziato sin dalla prima curva, che lo ha portato a guadagnare 11 posizioni in appena quattro giri, fino a raggiungere la seconda posizione a metà gara.

Un’azione da campione vero, che ha infiammato gli spalti e fatto sognare i tifosi italiani. Ma la corsa del talento toscano si è purtroppo interrotta all’undicesimo giro, in seguito a un contatto con Joel Kelso. L’australiano ha urtato Pini durante un’incursione aggressiva, causando la caduta del pilota italiano in un punto velocissimo del tracciato.

Un episodio che ha fatto trattenere il fiato: le moto che seguivano lo hanno sfiorato a pochi centimetri, in una scena potenzialmente molto pericolosa. Per fortuna, Guido si è rialzato illeso, ma visibilmente frustrato per un’altra occasione gettata al vento.


Una moto spremuta al massimo

Il rendimento della moto di Guido Pini sembrava calare leggermente dopo la prima metà di gara. L’usura delle gomme, probabilmente conseguenza dello sforzo iniziale per rimontare, ha iniziato a farsi sentire. Nonostante questo, il giovane pilota ha continuato a spingere, mantenendosi tra i primi e dimostrando grande determinazione e lucidità.

Non era un caso che Emilio Alzamora, manager esperto e voce autorevole nel paddock, avesse previsto una gara diversa per il suo pilota. E così è stato: Pini ha confermato tutto il potenziale che lo accompagna fin dagli esordi, anche se il finale ha lasciato l’amaro in bocca.


Il sorpasso finale di Quiles e il dominio spagnolo

Davanti, intanto, la gara si accendeva con una battaglia serrata tra Dennis Foggia, Álvaro Carpe e Máximo Quiles. I tre si sono scambiati più volte le posizioni, regalando uno spettacolo puro, fatto di traiettorie al limite e staccate millimetriche.

José Antonio Rueda, attualmente leader del campionato, ha adottato una tattica più conservativa, mantenendosi in quarta posizione per gran parte della gara, controllando la situazione senza mai esporsi troppo.

Alla fine, è stato Quiles ad avere la meglio. Lo spagnolo ha sferrato l’attacco decisivo proprio negli ultimi metri, superando Carpe e Foggia, e tagliando il traguardo per primo. Una vittoria meritata, che conferma il momento d’oro della scuola motociclistica spagnola.


Rabbia e rammarico per l’Italia

Se da un lato c’è grande soddisfazione per la prestazione maiuscola di Guido Pini, dall’altro resta il rammarico per un epilogo ingiusto, causato da un’azione al limite da parte di Kelso, che ha poi chiuso in nona posizione. Un gesto che ha mandato su tutte le furie i tifosi e che inevitabilmente apre il dibattito sulla gestione delle manovre aggressive in pista.

Dennis Foggia, invece, ha ottenuto un buon terzo posto, ma anche per lui c’è il rimpianto di una vittoria sfuggita all’ultimo respiro. La conferma del predominio spagnolo in Moto3 è ormai evidente, ma l’Italia ha risposto con una delle performance individuali più impressionanti della stagione.

Guido Pini ha dimostrato ancora una volta di avere il talento e il carattere per stare tra i grandi. La sua rimonta al Mugello è stata da manuale, interrotta solo da un contatto che lascia l’amaro in bocca. Il futuro però sembra scritto: con continuità e un pizzico di fortuna in più, potrà diventare protagonista assoluto del campionato. La Moto3 ha un nuovo nome da seguire da vicino.


Finale

  • Quiles
  • Carpe
  • Foggia
  • Rueda
  • Nunoz

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