In certi momenti, il futsal sa diventare specchio limpido della vita: cadi, ti rialzi, stringi i denti, e poi combatti. Dopo la sconfitta in Coppa contro il Prato, la Mattagnanese era chiamata a dare una risposta. Non solo sul campo, ma nell’anima. E l’ha data con la voce ruvida della dignità, con i piedi affilati dalla rabbia buona, quella che nasce dal voler dimostrare di essere vivi, presenti, affamati.
Nel catino del Gaddo Cipriani che ospita i sogni della Serie B, il match contro il Bagnolo ha assunto fin da subito i contorni di una resa dei conti emotiva. Fuori, l’aria frizzante dell’autunno mugellano portava con sé l’odore della terra umida e delle attese. Dentro, il suono delle scarpe sul parquet si mescolava al battito dei cuori dei tifosi, ai mormorii ansiosi dei più scaramantici, ai richiami secchi degli allenatori e del Patron Quartani che sapevano quanto pesasse questa sfida.
Il peso del riscatto
I ragazzi di mister Begliomini sono entrati in campo con lo sguardo di chi non ha tempo per piangersi addosso. Bastano pochi minuti per capire che stavolta, la Mattagnanese, ha il fuoco giusto. Pressano alto, si muovono compatti, sembrano danzare dentro uno spartito disegnato in settimana ma suonato con l’anima. Il gol arriva subito, come un pugno sul tavolo a realizzarlo è Ed Daoudy in arte “Zaza”. E da lì non smettono più di dettare il ritmo.
Ma il Bagnolo è squadra vera, non molla mai, prova a costruire e a rispondere con tecnica e rapidità. Ma sbatte contro un muro, quello eretto da una difesa attentissima e da un Panattoni in stato di grazia, capace di trasformarsi in gigante quando la porta sembrava già violata. “Un portiere è metà squadra”, diceva il vecchio Buffon, e oggi il numero uno rossoverde l’ha dimostrato con ogni intervento. I mugellani vanno a segno altre due volte.
Masini, il sigillo di un cuore antico
Sul 3-0 dopo la doppietta dell’esperto Patetta, ecco l’ultima carta del Bagnolo: il portiere di movimento. È una mossa che sa di disperazione e coraggio insieme, e che lascia il cuore esposto alle ripartenze. La Mattagnanese ne approfitta: Masini, dal limite della propria area, s’inventa un destro che taglia l’aria e si infila nella porta sguarnita. È il 4-0. È la liberazione. È il grido soffocato di chi ha atteso solo qualche giorno per riscattarsi. Il palazzetto esplode, gli abbracci sono veri, caldi, meritatissimi.
Begliuomini, a fine gara, ha un sorriso appena accennato, ma negli occhi si legge tutta la soddisfazione. Non urla, non esulta troppo. Sa che questa è solo una tappa, ma è una tappa che conta.
Sguardo oltre il risultato
La classifica sorride di nuovo alla Mattagnanese, che torna a farsi rispettare come una delle realtà più interessanti di questo girone di Serie B. Ma al di là dei numeri, c’è la sensazione che il peggio sia alle spalle. Con il rientro degli infortunati – Sgai e Iobi in primis – la squadra potrà crescere ancora, trovare nuovi equilibri e alzare l’asticella dell’ambizione.
Il futsal, come la vita, non fa sconti. Ma regala sempre una seconda occasione a chi non smette di crederci. E oggi, sul parquet del Pala Cipriani, i rossoverdi hanno dimostrato che la loro storia è tutt’altro che scritta.
Con questa vittoria i mugellani salgono al secondo posto in classifica con 7 punti, alle spalle della capolista Antenore Sport Padova l’avversario di sabato prossimo.
Fabio Ceseri





Foto Fabio Ceseri

