2 milioni di iva da pagare per l’Autodromo del Mugello

 

Come riporta la Repubblica di oggi 2 settembre l’autodromo del Mugello dovrà pagare 2 milioni di euro di Iva dovuti ad un contenzioso di alcuni anni fa a cui probabilmente seguirà anche una sanzione amministrativa.
La vicenda riguarda un accertamento della Guardia di Finanza sui versamenti iva dal 2014 al 2017 che avevano portato a rilevare un maggior imponibile di oltre 10 milioni di euro.
Mugello Circuit aveva fatto ricorso alla commissione tributaria che lo aveva respinto e questa decisione è stata confermata in appello pochi giorni fa.
Tra l’altro la contestazione era partita da una segnalazione delle autorità tedesche dopo una verifica su una società che organizza gare automobilistiche e motociclistiche in Europa.
Tutto ruota attorno ad una diversa interpretazione della norma vigente sull’iva per  servizi resi in Italia ad un committente di un altro paese che permetterebbe di versare l’iva nel proprio paese facilitandone così la detrazione. Secondo la Guardia di Finanza in questo caso però si applica un altro comma della legge riguardante la prestazione di servizi su beni immobili in Italia che prevede il versamento iva allo stato italiano.
Nel caso in questiona la prestazione principale era, secondo il fisco italiano,  la messa a disposizione del circuito per lo svolgimento delle gare da parte della società Mugello Circuit e non altre prestazioni di servizio.

Nel ricorso i tributaristi dell’autodromo avevano sostenuto che si “trattava di un servizio complesso consistente nell’organizzazione di un evento sportivo, di conseguenza territorialmente rilevante ai fini Iva nel paese del Committente”.
Non la pensa così la Commissione Tributaria, e neppure le autorità tedesche che hanno inviato la segnalazione, che sostengono “la mancata messa a disposizione della pista svuoterebbe di significato le ulteriori prestazioni accessorie” tanto più che questi ricavi vengono iscritti a bilancio con affitto pista.

LR

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