STARE su Piero di Cosimo

La pro. Elisa Marianini questa settimana ci porta a conoscere Pietro di Cosimo , pittore fiorentino a cavallo tra XV e XVI secolo e autore di un ‘opera che si può ammirare nella Pieve di Borgo San Lorenzo. Piero di Cosimo, vero nome Pietro di Lorenzo, nasce a Firenze all’incirca nel 1462. Figlio di un orafo, lavora nella bottega di Cosimo Rosselli da cui deriva il suo nome popolare.

Nel 1481 insieme al maestro lavorò anche a Roma  a lavorare alla Cappella Sistina.
«…chiamato da papa Sisto, per far le storie della cappella, in una delle quali Piero fece un paese bellissimo… E perché egli ritraeva di naturale molto eccellentemente, fece a Roma molti ritratti di persone segnalate e in particolare quello di Verginio Orsino e di Ruberto Sanseverino, i quali misse in quelle storie. Ritrasse ancora poi il duca Valentino figlio di papa Alessandro Sesto; la qual pittura ad oggi, non si trova; ma bene il cartone di sua mano, ed è appresso al reverendo e virtuoso Messer Cosimo Bartoli, proposto di San Giovanni».

Durante la sua vita, Cosimo acquisì una reputazione per l’eccentricità, raccontata più avanti anche dal Vasari. Pare che Piero di Cosimo avesse paura dei temporali, e che raramente avesse cucinato del cibo, mangiando per lo più solo uova sode, che preparava cuocendole insieme alla colla che faceva bollire per le sue opere. Scrisse il Vasari, “visse più come una bestia che come uomo”.

Giorgio Vasari sostiene che Piero di Cosimo abbia trascorso gli ultimi anni della sua vita in modo cupo, probabilmente a causa di Girolamo Savonarola, per la sua influenza nell’arte religiosa, di questo periodo sono  le opere “Immacolata Concezione” e “Sacra Famiglia”.
Piero di Cosimo morì nel 1522.

ascolta Elisa Marianini

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