Lirica sotto le stelle con la Camerata de’ Bardi dal 25 luglio

Lirica sotto le stelle con la Camerata de’ Bardi

Sabato 25 luglio 2020, alle ore 21.30, la Camerata de’ Bardi Scuola comunale di Musica di Borgo San Lorenzo, riprenderà gli appuntamenti della 7ª Stagione Lirico-Sinfonica interrotti dall’emergenza Covid-19.

Palcoscenico del primo dei due appuntamenti sarà il Cortile del Centro d’Incontro, in Piazza Dante 33. L’Orchestra Camerata de’ Bardi accompagnerà le voci soliste del soprano Sumiko Okawa e del tenore Mattia Nebbia per la serata titolata ‘Lirica sotto le stelle’.

Apre il concerto la fantasia elaborata dalla violinista Roberta Malavolti Landi, anche Presidente dell’Associazione, sui temi più noti dell’opera del realismo musicale francese Carmen di George Bizet, tratta dall’omonima novella di Prosper Mérimée.

Dal realismo francese al verismo italiano con Giacomo Puccini e la sua Bohéme; Sumiko Okawa, nel ruolo della protagonista, eseguirà Sì, mi chiamano Mimì.

Seguirà, poi, una piccola parentesi solo orchestrale, dedicata alle danze verdiane con l’esecuzione della Danza dei piccoli schiavi mori e della Danza delle sacerdotesse dall’Aida del cigno di Busseto, Giuseppe Verdi, eseguita in prima mondiale nel 1871, in occasione dell’apertura del Canale di Suez, scritta su commissione del Khedivé d’Egitto.

Due pagine immortali pucciniane, E lucevan le stelle da Tosca interpretata da Mattia Nebbiai nel ruolo di Mario Cavaradossi e Un bel dì vedremo dalla Madama Butterfly per la voce di Sumiko Okawa, incorniciano l’Aragonese dalla Carmen di Bizet, elegante danza di carattere folcloristico.

Sarà poi la volta del duetto Parigi, o cara da La traviata verdiana, con Alfredo e Violetta che, finalmente uniti, si promettono di lasciare Parigi per vivere in campagna la loro storia d’amore.

E dopo la luce delle stelle un omaggio alla Luna con il compositore siciliano Vincenzo Bellini e la sua romanza Casta Diva da Norma. Norma, la sacerdotessa, intona la preghiera a quella diva che inargenta il bosco sacro di Irminsul, un momento di pace assoluta inserito nel conflitto tra Galli e Romani.

Dalla trilogia verdiana, dopo il duetto da La traviata, Mattia Nebbiai si cimenterà nell’esecuzione dell’aria Ah sì, ben mio che Manrico dedica alla sua Leonora nel Castello di Aljaferìa di Saragozza, nel segreto giuramento di eterno amore, per poi lasciarsi trascinare nella nota cabaletta Di quella pira, precipitandosi in soccorso della madre Azucena, al termine dell’atto III.

Da Saragozza a Siviglia con Gioachino Rossini e il suo Barbiere per un momento solo orchestrale in cui si ascolterà la Sinfonia dell’opera nata dall’omonima commedia di Pierre Augustin Caron de Beaumarchaise, nel 1816.

Ingresso libero e gratuito fino ad esaurimento posti.

Si ricorda al pubblico che non occorre la prenotazione, che si seguiranno le norme vigenti per il distanziamento sociale all’aperto, che è obbligatorio indossare la mascherina e non entrare al concerto se la temperatura corporea è pari o superiore a 37,5°.

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