L’Homme Armé in concerto nella Pieve di Borgo san Lorenzo oggi venerdi 19

L’Homme Armé presenta 

I Concerti al Cenacolo 2021

Musica antica nell’area metropolitana fiorentina

Dal 18 ottobre all’8 dicembre 2021

www.hommearme.it

VENERDÌ 19 NOVEMBRE

ore 21.15

Pieve di San Lorenzo (via Cocchi 4, Borgo San Lorenzo, FI; ingresso libero)

SABATO 20 NOVEMBRE

ore 21.15

Badia a Settimo (via San Lorenzo a Settimo, Scandicci, FI)

L’Homme Armé

diretto da Fabio Lombardo in

Ave…Virgo serena

Architetture musicali nella produzione sacra di Josquin Desprez

Ingresso libero

Prosegue l’edizione 2021 de «I Concerti al Cenacolo» (18 ottobre-8 dicembre), che l’Associazione L’Homme Armé porta avanti dal 1994 ed è la più longeva rassegna annuale di musica antica in Toscana; i concerti di novembre sono venerdì 19 novembre alle 21.15 nella medievale Pieve di San Lorenzo (via Cocchi 4, Borgo San Lorenzo) e sabato 20 novembre alle 21.15 nella maestosa Abbazia dei Santi Salvatore e Lorenzo a Settimo (meglio nota come Badia a Settimo); in entrambi L’Homme Armé diretto da Fabio Lombardo presenta Ave…Virgo serena. Architetture musicali nella produzione sacra di Josquin Desprez. L’ensemble è formato da Elena Bertuzzi, Mya Fracassini e Matteo Pigato: cantus; Massimo Altieri e Andrés Montilla: altus; Paolo Borgonovo e Riccardo Pisani: tenor; Guglielmo Buonsanti e Gabriele Lombardi: bassus.; entrambi i concerti sono a ingresso libero e per entrambi ci si può assicurare un posto prenotando direttamente dal sito www.hommearme.it.

Il concerto di venerdì 19 novembre è preceduto, alle 18, dalla conversazione Architetture sonore nella musica di Josquin Desprez a cura di Fabio Lombardo, che avrà luogo nell’Oratorio di Sant’ Omobono (Via San Francesco, Borgo San Lorenzo; ingresso libero).

Le relazioni tra musica e architettura vantano una lunga tradizione; entrambe si occupano della concezione e dell’esecuzione, e un aspetto sul quale spesso si insiste nei trattati del Quattrocento è proprio quello dell’idea, della concezione, della visione che sovrintende alla progettazione dell’insieme e alla creazione dei significati, anche arricchiti anche da possibili valenze simboliche. L’architettura e la musica creano un “ambiente”, caratterizzato principalmente dal tempo-spazio nella prima e dal tempo-suono nella seconda. Da tempo gli studi musicologici si sono concentrati sulla ricerca e interpretazione di possibili proporzioni numeriche nelle composizioni di alcuni autori franco-fiamminghi dalla seconda metà del Quattrocento, ma nella musica di Josquin Desprez questi aspetti sembrano caratterizzare una porzione decisamente predominante della sua produzione: la concezione si manifesta proprio per l’uso di procedimenti strutturali che hanno una valenza simbolica. Nella sua musica possiamo riconoscere con particolare chiarezza le “campate” musicali, che sono contraddistinte da punti di appoggio ben precisi, da simmetrie e ripetizioni. E in questo senso la presenza a volte pervasiva di procedimenti canonici e imitativi contribuisce alla coesione e all’equilibrio delle parti, consolidando quella funzione retorica cui questo “ambiente” sonoro doveva mirare.

Il programma copre quasi tutto l’arco della vita compositiva di Josquin. Una parte delle sue composizioni sono costruite su cantus firmus, cioè su una melodia pre-esistente, che viene distribuita nel corso dell’intera composizione in una forma ritmicamente dilatata: è il caso dei brani dalla Missa “l’homme armé super voces musicales” o dello Stabat mater. Altri brani sono costruiti con procedimenti canonici molto pervasivi, in cui almeno due delle sei voci sono costantemente in canone: Preter rerum seriem, Pater noster/Ave Maria. In tutti i brani i procedimenti imitativi sono usati in modo pressoché costante, a partire dall’Ave Maria, virgo serena, una composizione ascrivibile alla sua prima produzione. Un caso a sé è quello dei brani dalla Missa “la sol fa re mi”, una sorta di continua variazione contrappuntistica su quelle cinque note, un vero tour de force dove viene fuori anche l’aspetto un po’ ossessivo dell’autore. La misura e la proporzione tra questi procedimenti, riconosciuti o meno da chi ascolta, è alla base delle perfette costruzioni di Josquin. Per più ragioni è stato inserito anche un brano di un altro autore contemporaneo: per suggerire un elemento stilisticamente differente, e in particolare quello di un “concorrente”, Heinrich Isaac; perché il tenor su cui è costruito il Credo è basato sulla melodia della chanson Comme femme desconfortée la stessa che Josquin usa nello Stabat mater, in stretta analogia con il lamento della Madonna.

l’edizione 2021 de «I Concerti al Cenacolo» è sostanzialmente dedicata al quinto centenario della morte di Josquin e al settimo centenario della morte di Dante. Sul sito www.hommearme.it ogni evento ha il suo tasto per la prenotazione; per sole informazioni: informazioni@hommearme.it). Necessario Green Pass; obbligatoria la mascherina.

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