Vicchio : restituita alla Chiesa di San Giovanni Battista un’opera rubata nel 1996.
Tra il 17 ed il 22 novembre del 1996, alcuni malfattori asportarono dalla Chiesa di San Lorenzo nella località Villore di Vicchio (FI) tre dipinti olio su tela del XVIII secolo 150×200, il primo raffigurante “San Lorenzo”, il secondo “L’Annunciazione” e “La Madonna del Rosario”, quest’ultimo in pessime condizioni di conservazione. I ladri si introdussero agevolmente dentro la Chiesa accedendo attraverso una finestra dalla Canonica che era stata forzata, favoriti dal fatto che la stessa si trovava in una località isolata e sprovvista di sistemi di sicurezza e d’allarme.
Otto anni dopo, nel 2004, l’attività investigativa condotta dal Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Firenze, indusse un noto ricettatore che si sentiva braccato, a favorire il ritrovamento del terzo dipinto, nella speranza di far venir meno possibili collegamenti tra lui e l’opera da ricercare. Il ricettatore informò mediante una telefonata anonima i militari dell’Arma che il quadro l’avrebbero potuto ritrovare nei pressi della Stazione Ferroviaria di Firenze Campo di Marte. I Carabinieri del Nucleo TPC di Firenze, nelle ore successive alla telefonata, non solo riuscirono a trovare il dipinto proprio in via Mannelli vicino alla Stazione, ma anche ad identificare l’autore della comunicazione anonima che, in maniera piuttosto maldestra, aveva trasportato la tela di grandi dimensioni sul tetto della propria autovettura scaricandola frettolosamente ed in pieno giorno sulla pubblica via. Al momento del ritrovamento, gli investigatori ebbero alcune difficoltà a riconoscere l’opera come quella che era stata inserita come da ricercare nella Banca Dati dei Beni Culturali Illecitamente Sottratti (Gestita dal Comando TPC di Roma) poiché, a differenza di quella che era stata rubata a Vicchio, questa si presentava in ottime condizioni. Solo le successive verifiche, eseguite con la collaborazione dei consulenti della Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici di Firenze, permisero di accertare che il dipinto era stato restaurato dopo il furto. Il sequestro dell’opera e l’identificazione del suo resipiscente ricettatore consentì, nei mesi successivi, di sviluppare un’attività d’indagine di più ampia portata che permise di individuare un nascente sodalizio criminale di soggetti dediti non solo al traffico di opere d’arte rubate ma anche alla commercializzazione di quadri contraffatti. Nel corso dell’inchiesta, coordinata dalla Procura di Firenze, vennero sequestrati circa 100 dipinti falsi, arrestato il ricettatore e denunciate in stato di libertà 12 persone per vari reati.
Al termine dell’iter giudiziario, conclusosi nel 2011, non è stato possibile restituire l’opera alla Chiesa di Villore poiché le condizioni di sicurezza della stessa erano tali da esporre il dipinto a nuovi rischi. Permanendo tale situazione, nell’ottica di voler restituire alla Comunità religiosa di Vicchio l’opera, il Parroco del paese ha richiesto la possibilità di poter accogliere la tela presso la più centrale e più sicura Chiesa di San Giovanni Battista. La Soprintendenza per le Belle Arti e Paesaggio di Firenze, valutata la richiesta del Parroco, ha autorizzato la riconsegna dell’opera alla predetta Chiesa, che avverrà a cura dei Carabinieri del Nucleo TPC di Firenze alla presenza del Sindaco e delle altre autorità locali.
Il dipinto “La Madonna del Rosario” si aggiunge ad un’altra opera recuperata dal Nucleo Carabinieri T.P.C. di Firenze e restituita nel marzo 2009 alla parrocchia di Vicchio, una porzione del dipinto “L’Annunciazione”, raffigurante “Angelo annunciante”, sequestrato nel 2008 a Bientina (PI) presso un antiquario. Nell’occasione si è avuto contezza che il quadro originale, una volta smembrato in più parti, sarebbe stato disperso sul mercato, rendendo ancora più difficoltoso il recupero dell’intera opera. Proseguono le ricerche dei Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale per il rintraccio della porzione mancante dell’Annunciazione nonché del dipinto raffigurante San Lorenzo.