Una ricerca sulla Pieve di S. Agata e l’attività sismica

Eventi: ricerca su Pieve Sant’Agata e attività sismica

 La Pieve di Sant’Agata, date le sue caratteristiche architettoniche, le innumerevoli testimonianze storiche e la sua localizzazione in un’area a medio/forte attività sismica, è un caso di studio unico nel suo genere. Per questo motivo un gruppo interdisciplinare e internazionale (Italia-Francia) composto dall’Università degli studi di Siena, dal CNR di Firenze, dall’Università degli studi di Firenze, dall’Ecole normale supérieure de Paris e dall’Institut de radioprotection et sûreté nucléaire (Paris) dal 2018 sta sviluppando un progetto di ricerca innovativo di analisi dell’edificio.

Del progetto A(archeologia)cR(restauro)oS(sismologia)s – AcRoSs – si è parlato ieri mattina a palazzo del Pegaso.

Pieve Sant'Agata“L’antichità della chiesa è nello stato della pieve stessa – ha detto il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani –. La pieve rappresenta un testimone di grande valore storico, culturale e scientifico dell’attività sismica della regione”.

Il professor Andrea Arrighetti dell’Università di Siena ha spiegato che attraverso le diverse fasi di trasformazione della chiesa nel corso della sua storia è possibile risalire alle caratteristiche del moto sismico del suolo che ha interessato a più riprese (ad esempio nel 1542, 1597, 1611, 1919) il comune di Scarperia e San Piero. Gli studi si basano sulla realizzazione di un modello digitale della chiesa e degli edifici annessi, la cui progettazione integra le analisi storico-archeologiche, il rilievo tridimensionale della struttura, le analisi sui materiali costruttivi e una serie di informazioni ottenute attraverso l’ascolto della risposta dell’edificio al rumore sismico. L’integrazione di tutti questi dati dovrebbe fornire un modello altamente dettagliato della risposta della chiesa a futuri terremoti. I risultati della ricerca sono previsti per il 2021.

La consigliera regionale Fiammetta Capirossi ha ribadito l’importanza dello “studio delle dinamiche sismiche su immobili datati”, in questo caso su “una delle pievi più antiche del Mugello” e la priorità per il comune di Scarperia “di mantenere la conservazione dell’edificio”.

“È proprio nel centenario del terremoto che nel 1919 devastò il Mugello – ha detto l’assessore alla cultura del comune di Scarperia e San Piero, Marco Casati – che presentiamo questo progetto, importante ed innovativo perché contempla anche i dati ottenuti da studi sull’edificio e ci porta ad una diagnosi precisa sulla chiesa”. Domani  mattina sabato 19 ottobre nel chiostro della Pieve ai cittadini verranno presentati obiettivi, metodologia e i primi risultati ottenuti. In particolare, nella giornata è prevista l’organizzazione di una tavola rotonda nella quale saranno coinvolti l’amministrazione del Comune di Scarperia e San Piero a Sieve, la Soprintendenza, la Curia e i ricercatori italiani e francesi e, a seguire, una mostra composta da 12 pannelli e da un video professionale di carattere scientifico-divulgativo che racconta il progetto di ricerca.

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