Il santuario, dedicato alla Madonna, sorge nei pressi di due fonti che si riunivano in una vasca o “vivaio”, la cui acqua era ritenuta miracolosa; da qui il suo nome. L’edificio fu costruito tra il 1724 e il 1748 su commissione di Gian Gastone de’ Medici che affidò il progetto ad Alessandro Galilei, il famoso architetto tra i cui progetti rientra la facciata della chiesa di San Giovanni in Laterano. Gian Gastone venne incontro alle esigenze dei fedeli che, fin dal XIV secolo, veneravano l’immagine della Madonna, seduta su un trono con il Bambino in grembo, posta su un tabernacolo nei pressi dell’attuale oratorio. Quell’immagine più volte ridipinta nel corso dei secoli, trovò posto all’interno del santuario sopra l’altare maggiore.
Essendo stato costruito sopra una falda acquifera, l’oratorio presentò pochi decenni dopo la costruzione alcuni problemi strutturale. Con il tempo la chiesa si è inclinata verso la strada e ha presentato una grande lesione che dalle fondamenta ha raggiunto la cupola.
Gli interventi di restauro fino ad oggi compiuti sono stati importanti per risolvere i problemi strutturali, ma poi non sono stati completati e, sebbene gran parte del lavoro sia stato fatto, la chiesa risulta ancora inagibile e abbandonata.
Da tre anni la scuola secondaria di primo grado di Scarperia lavora a un progetto interdisciplinare finalizzato alla riscoperta e alla valorizzazione della chiesa e della zona circostante.Di seguito si riporta la poesia di un alunno, come esempio dei lavori svolti per il progetto ” Riscopriamo l’Oratorio della Madonna del Vivaio”.
LA CHIESETTA ABBANDONATA
Passando,
vedo una chiesa,
isolata e sommersa dalla vegetazione,
in pochi la guardano,
oscurata da tutto,
il cuore mi si spezza,
come quando perdo un amico.