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Missa in honorem Sanctissimae Trinitatis di Mozart nella Pieve di Borgo San Lorenzo

di Leonardo Romagnoli

Mozart: Messa K167    Martedí 17 Maggio, ore 21:15   Pieve di San Lorenzo

ÂME Amateur Music Ensemble (Scuola di Musica di Fiesole)
Corale Santa Cecilia
Valentina Saccone, soprano
Andrea Sardi, direttore
Stefano Zanobini, concertatore

mozart

Maurice Ravel
(Ciboure, 7 marzo 1875 – Parigi, 28 dicembre 1937)
Pavane pour une infante défunte

Wolfgang Amadeus Mozart
(Salisburgo, 27 gennaio 1756 – Vienna, 5 dicembre 1791)
Exsultate, jubilate K 165
Allegro
Recitativo
Andante
Allegro

Wolfgang Amadeus Mozart
(Salisburgo, 27 gennaio 1756 – Vienna, 5 dicembre 1791)
Missa in honorem Sanctissimae Trinitatis
Kyrie
Gloria
Credo in unum Deum
Sanctus
Benedictus
Agnus Dei

La Missa in honorem Sanctissimae Trinitatis o Messa per la Santissima Trinità (K 167) è una messa per coro e orchestra di Wolfgang Amadeus Mozart, composta nel giugno del 1773, quando il compositore si trovava al servizio dell’arcivescovo di Salisburgo.
Questa messa è un punto di riferimento per tutta la successiva produzione musicale mozartiana. Il particolare studio richiesto da essa, infatti, apre un “corridoio” di sperimentazione tra le strutture della messa concertata e della brevis, determinando così un compromesso tra grandiosità d’impianto e coincisione.

Tale compromesso viene realizzato, in primo luogo, eliminando tutte le sortite solistiche, garantendo in questo modo la continuità del discorso corale, l’intensificazione della rete di raccordi ritmici e motivici, distribuiti soprattutto nell’arco (tradizionalmente più lungo) che dal Gloria conduce al Credo. Dunque vediamo che Mozart tenta di “aggiornare” il suo stile compositivo per quanto concerne la scrittura di messe, e lo fa come può, soprattutto studiando e ricopiando lo stile di Michael Haydn, di cui, in questa messa, si sente il forte influsso.1242807980746_2008_Pieve_di_San_Lorenzo,_affresco_nellabside_del_Chini

Exsultate, jubilate (K 165 – K6 158a), in latino Esultate, giubilate, è un mottetto composto da Wolfgang Amadeus Mozart a Milano nel 1773.
Il mottetto venne composto da Mozart per il castrato Venanzio Rauzzini, che interpretava il ruolo di Cecilio nella messa in scena dell’opera Lucio Silla al Teatro Regio Ducale di Milano.
Grazie ad un post scriptum che Mozart scrisse alla sorella in calce ad una lettera del padre del 16 gennaio 1773, si sa che questo mottetto venne eseguito per la prima volta il 17 gennaio 1773 nel convento dei Teatini a Milano, che aveva sede presso la chiesa di Sant’Antonio abate con Venanzio Rauzzini.
Sebbene non sia una composizione di grandi proporzioni, essa è ritenuta fra i massimi esempi di musica vocale del giovane Mozart, appena diciassettenne.

La Pavane pour une infante défunte (Pavana per una principessa defunta) è una composizione per pianoforte scritta da Ravel studente presso il Conservatorio di Parigi all’età di 24 anni, nel 1899. Il titolo si riferisce all’idea di Ravel di descrivere “una pavana che una piccola principessa [una infanta] può aver ballato in tempi passati presso la corte spagnola”. Il collegamento con l’eredità spagnola dell’autore basco è quindi specificata molto attentamente nella descrizione del titolo. Si ispira alla semplicità tardo romantica di Emmanuel Chabrier e alla rinata passione per la musica ispanica condivisa e con alcuni grandi autori suoi contemporanei e sicuramente influenzata da autori spagnoli come Isaac Albeniz e Manuel de Falla. Il richiamo però non è solo a un esotismo geografico ma anche a una distanza temporale: la pavana è infatti una danza tipica del rinascimento e che ebbe il suo periodo di splendore fra il XVI e il XVII secolo. La scelta di questa danza (fra le decine di danze rinascimentali conosciute) non è casuale: l’insegnante di composizione di Ravel all’epoca fu Gabriel Faurè che nel 1887 aveva scritto una pavana per orchestra (op.50) diventata celeberrima in tutto il mondo.camerata dei bardi
La struttura e l’armonia del brano sono molto semplici. La tonalità è di Sol maggiore, ma si tratta di una tonalità cosiddetta “sporca”, tipica dell’impressionismo e del primo Novecento.
Per quanto riguarda la versione orchestrata nel 1910, Ravel decise di operare alcune modifiche nella struttura del pezzo.

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