In viaggio con Dino Campana

In viaggio con Dino Campana

 

Interessante evento sabato 5 agosto presso il piazzale della stazione a Borgo san Lorenzo dedicato a Dino Campana e alla sua opera. “L’acqua, il vento, la sanità delle piccole cose” a cura di Costantino Gradilone, Massimo Innocenti e Silvia Ammavuta ha proposto vari appuntamenti musicali e teatrali e una interessante mostra all’interno della sala d’aspetto della stazione.

La scelta del luogo non è stata casuale in quanto il giardino davanti alla stazione è stato dedicato a Dino Campana e Sibilla Aleramo, su iniziativa di Beatrice Niccolai, alcuni anni fa come punto d’incontro tra i due amanti e poi il filo conduttore delle varie iniziative è stato il viaggio che ha caratterizzato la vita di Dino Campana. Viaggi nel territorio del Mugello e alto Mugello in cui si potrebbe disegnare un itinerario campaniano, in Italia e nel mondo, in particolare il sudamerica.
Nelle loro introduzioni i curatori hanno sottolineato vari aspetti dell’attualità del poeta marradese che Gradilone definisce “un anarchico nella vita e un alchimista della parola”.
Massimo Innocenti ha puntato sull’acqua come elemento caratterizzante l’immaginazione di Dino Campana “ acque misteriose e sibili di frastuoni appena riconoscibili”. Nella sua introduzione Innocenti ha anche espresso una sua suggestiva teoria sulla scomparsa del manoscritto de “Il più lungo giorno” che era stato da Campana portato a Papini e Soffici e poi ritrovato negli anni 70.
Per Innocenti non fu una colpevole distrazione ma una scelta voluta quasi che quello scritto andasse oltre le avanguardie che allora operavano a Firenze. Un elemento disturbante in un ambiente culturale ormai definito.

Dino poi riscrisse a memoria la sua opera pubblicata con il titolo “I Canti Orfici”.
Nella prima parte dell’evento La Nuova Compagnia ha proposto un viaggio letterario e musicale nella vita di Campana, da Marradi a Genova, da Firenze a Buenos Aires. Voci recitanti di Francesca Palli, Sandra Vigiani e Riccardo Arrighetti. Arrighetti è anche autore delle musiche insieme a Daniele Panella e Stefano Latini.

Tra una parte e l’altra del pomeriggio c’è stato il suggestivo intervento di danza Cristina Luschi nel giardino.

L’associazione I Colori delle stelle ha invece proposto un testo di Miria Cappugi e Ezio Alessio Gensini( che avevano inondato di poesie lo spazio dell’ex vasca) ispirato al passionale rapporto tra Dino e Sibilla con le voci di Walter Scarpi e Sandra Vigiani e le musiche originali di Daria Baiocchi.
Nel finale si sono esibiti i Chimera(nome ispirato a Campana), un gruppo giovanissimo che ha proposto alcuni pezzi propri e una personale interpretazione di Batte Botte del poeta marradese. I Chimera sono Andrea Bertini, Manuel Vannini e Lorenzo Landi.

Anche il buffet affidato all’agriturismo La Topaia di S. Giovanni era in tema con la giornata essendo stato un luogo d’incontro tra Dino e Sibilla nei loro soggiorni mugellani..

Per concludere mi affido alle parole dello scritto di Silvia Ammavuta che a proposito dei due artisti scrive :”L’immagine di Sibilla che , incantata dall’opera di Campana il 25 luglio 1916, scrive : Chiudo il tuo libro/snodo le mie trecce/ o cuor selvaggio/musico cuore… è un’immagine che spalanca la porta a un grande amore, lascia spazio al fantasticare, al sognare, al voler credere che quell’amore sarà eterno, in fondo l’Amore sognato non è anche questo?”

Dino Campana morirà nel manicomio di Castel Pulci a Scandicci il 1 marzo 1932.

Leonardo Romagnoli
7.8.23
Le opere esposte nella stazione  erano di Massimo Innocenti, Noemi Cammareri, Antonio Giachetti, Claudio Bartoli, Francesco Noferini e Goffredo Rontini.

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