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A Borgo San Lorenzo arriva l’Icona della Misericordia: un simbolo di speranza e fede condivisa

di Leonardo Romagnoli

Un evento spirituale di grande significato si prepara a toccare il cuore della comunità di Borgo San Lorenzo: martedì 4 novembre 2025, presso la cappella della Confraternita di Misericordia, sarà esposta l’Icona della Misericordia, in occasione del Giubileo della Speranza 2025.

Un momento di raccoglimento e spiritualità che vedrà, nello stesso giorno, due appuntamenti solenni:

  • alle ore 18.00 la recita del Santo Rosario
  • alle ore 21.00 la celebrazione della Santa Messa

Un simbolo in cammino per l’Italia

L’Icona della Misericordia non è un semplice oggetto liturgico, ma un simbolo che attraversa l’Italia portando con sé un messaggio di speranza, carità e riflessione spirituale. Benedetta personalmente da Papa Francesco mercoledì 15 gennaio a Roma, l’icona è parte di un pellegrinaggio che coinvolge le Misericordie di tutta la penisola. La Croce del Giubileo, come viene chiamata, tocca le realtà locali per ispirare una rinnovata consapevolezza nella fede e nell’aiuto verso il prossimo.

Secondo le parole di Mons. Franco Agostinelli, Correttore spirituale nazionale delle Misericordie, la “Peregrinatio” dell’Icona non è solo un evento liturgico, ma un invito a un cammino interiore. Si tratta di un’esperienza pensata per coinvolgere le comunità in momenti di crescita, riflessione, e scelta di carità attiva, accompagnati da una fede vissuta concretamente nel servizio quotidiano.

L’Icona della Misericordia rappresenta a pieno titolo ciò che ogni confratello e consorella delle Misericordie incarna ogni giorno: essere pellegrini di speranza, testimoni di una fede operosa che guarda ai bisogni delle persone.

Un’Icona carica di simboli e significati

La forza di questo simbolo risiede anche nella sua costruzione fisica, dove ogni elemento racconta una storia, un valore, un frammento dell’umanità da cui nasce il bisogno di misericordia.

La Croce, interamente realizzata in legno d’olivo, richiama la pace. Un messaggio chiaro e universale, inciso in ben diciotto lingue. Sull’asse orizzontale campeggia il motto del Giubileo: “Pellegrini di Speranza”.

La roccia su cui poggia richiama il Golgota, il luogo del sacrificio. Su di essa è posta una scheggia di guerra e un filo spinato, a ricordare come la Croce porti su di sé il dolore del mondo, quello delle guerre passate e presenti. Due simboli forti, che si trasformano però in segni di salvezza e riscatto.

Il terreno che circonda la croce rappresenta la “buona terra” evocata nella parabola del seminatore, dove i semi caduti portano frutto. È un riferimento alla possibilità concreta di far germogliare il bene, là dove c’è ascolto, accoglienza e fede.

L’ancora è un altro simbolo potente: nel linguaggio marinaresco rappresenta la speranza. Viene utilizzata per stabilizzare la nave nei momenti difficili, ed è proprio questo il suo significato spirituale: tenere ferma la rotta della fede anche nelle tempeste della vita.

Il già citato filo spinato, oltre a richiamare la sofferenza, si collega anche alla corona di spine di Gesù, diventando così emblema di sacrificio e redenzione. Questa reliquia, nello specifico, proviene da una trincea veneta della Prima Guerra Mondiale, così come la scheggia di proiettile che ha oltre cent’anni.

La Vergine della Misericordia e la corona del Rosario

Al centro dell’Icona c’è anche la figura della Madonna della Misericordia, ritratta secondo la tradizione medievale mentre apre il mantello per offrire protezione ai fedeli. Una figura che incarna la tenerezza e l’accoglienza, due elementi fondamentali nella spiritualità delle Misericordie.

Infine, la corona del Rosario che pende dalla cintura, parte dell’abito tradizionale del misericordioso, ci ricorda che la preghiera condivisa è il linguaggio comune di una comunità che cammina insieme. È un invito a non dimenticare che la fede è anche preghiera costante, semplice, fatta con il cuore.

Un invito alla partecipazione

L’arrivo dell’Icona della Misericordia a Borgo San Lorenzo è molto più di una tappa del Giubileo. È un invito rivolto a tutta la cittadinanza a vivere un momento di unità spirituale, di memoria, ma anche di speranza concreta. Un’occasione per guardare avanti, pur riconoscendo le fatiche del presente, attraverso il linguaggio universale dei simboli, della fede e della solidarietà.

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