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“I diari del libraio errante” di Emiliano Cribari incanta Borgo San Lorenzo: poesia, memoria e silenzi in una serata speciale

di Leonardo Romagnoli

C’è un modo di raccontare i libri che va oltre la pagina scritta. È quello che ha portato a Borgo San Lorenzo Emiliano Cribari, poeta, fotografo e autore di “I diari del libraio errante”, protagonista di una serata intensa e partecipata ospitata presso la Biblioteca Comunale in Piazza Garibaldi. Un nuovo appuntamento dei Venerdì d’Eresia, rassegna giunta alla settima edizione e organizzata dalla Sezione Soci Coop, BiblioCoop e dall’Associazione Culturale I Colori delle Stelle.

A fare gli onori di casa, anche il Sindaco Leonardo Romagnoli, presente a testimonianza dell’importanza della cultura come strumento di coesione e riscoperta del territorio. A condurre l’incontro è stato Ezio Alessio Gensini, direttore artistico della rassegna e vice-presidente dell’associazione promotrice, mentre le letture tratte dall’opera sono state affidate alla sensibilità di Sandra Vigiani, capace di dare voce e corpo alle parole di Cribari con grande delicatezza.

“Sono un libraio errante”, si legge nel testo. “Ho una bancarella di tre metri per tre, tre tavoli rivestiti da altrettante coperte di iuta, qualche vecchia cassetta della frutta e un piccolo tronco di quercia per rialzare un po’ di libri, poc’altro”. Un incipit che è già dichiarazione d’intenti. Cribari non è solo un autore: è un cercatore di parole, un raccoglitore di silenzi e memorie dimenticate, un poeta che cammina tra i libri e la gente, spesso nei margini, nei luoghi trascurati, là dove la bellezza si nasconde dietro la polvere di uno scatolone o il silenzio di un trasloco.

Il suo “libraio errante” non vende semplicemente libri: li riscopre, li riconosce, li ama, cercandoli come si cerca qualcosa di prezioso e fragile. “Trovare un libro è come innamorarsi”, scrive. “Carta che ha il profumo del tempo e del silenzio. Un vento di pagine accarezza le dita, incanta gli occhi”. Frasi che, lette ad alta voce, hanno saputo restituire al pubblico l’essenza profonda dell’opera: un invito a fermarsi, ad ascoltare, a riscoprire il valore di ciò che sembra marginale ma che contiene, in realtà, la sostanza delle cose.

Emiliano Cribari, classe 1977, fiorentino, ha alle spalle un ricco percorso tra poesia, fotografia e narrazione. Tra i suoi titoli più noti: Il vagabondo delle stelle, La vita minima, Errante, La cura della pioggia, Sull’Appennino di Dino Campana e Diari casagliesi. Le sue opere, spesso pubblicate da piccole case editrici indipendenti, hanno il pregio di unire l’attenzione per la parola scritta con uno sguardo intimo e profondo sul mondo che ci circonda, raccontando le fragilità, i dettagli, la bellezza dell’imperfezione.

Oltre alla scrittura, Cribari ha curato anche progetti di fotografia documentaria, come Io sono (dedicato alla trisomia 9 a mosaico) e La vita prima, sull’esperienza degli ospiti in una RSA, entrambi esposti anche negli Stati Uniti. È autore di podcast e spettacoli teatrali, tra cui Verde, in collaborazione con il musicista Muni, e la serie Zitti e Nuti, un omaggio a Francesco Nuti distribuito da Officina del Podcast.

Durante la serata, l’atmosfera nella sala era quella di un ascolto attento e partecipe. Ogni parola di Cribari ha trovato spazio tra il pubblico, creando un momento raro di condivisione profonda. Non una semplice presentazione, ma un incontro di anime accomunate dall’amore per la poesia, per le storie e per la memoria.

L’evento, reso possibile grazie alla collaborazione con la Biblioteca Comunale e Gli Amici della Biblioteca, è stato a ingresso libero, confermando la volontà degli organizzatori di rendere accessibile a tutti la cultura e di valorizzare la ricchezza del territorio attraverso esperienze autentiche.

In un tempo dominato dalla velocità e dalla frenesia, serate come questa rappresentano un vero atto di resistenza poetica. Perché, come dimostrano le pagine di Cribari, la poesia non è un lusso per pochi, ma un modo per guardare il mondo con occhi diversi, per restituire senso a ciò che spesso passa inosservato.

Con “I diari del libraio errante”, Emiliano Cribari ha saputo portare a Borgo San Lorenzo una poesia che è vita vissuta, ricerca e incontro, confermando il valore della cultura come strumento di connessione tra persone, storie e territori. E lasciando, a chi ha partecipato, la sensazione preziosa di aver sfiorato, anche solo per una sera, qualcosa di profondamente umano.

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