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Due famiglie di Firenzuola nel giardino dei “Giusti tra le Nazioni”.

di Leonardo Romagnoli

Due famiglie di Firenzuola nel giardino dei “Giusti tra le Nazioni”.

 

In un articolo che compare questa mattina sul CorriereFiorentino Adam Smulevich ricostruisce la storia della fuga della sua famiglia da Prato durante l’occupazione nazista per sfuggire ai rastrellamenti e all’invio nei campi di concentramento. La famiglia Smulevich trovò rifugio a Firenzuola presso le famiglie Matti e Angeli che li hanno protetti salvando loro la vita.
Adam Smulevich aveva già raccontato una parte della storia  nel 2017 ma ora è arrivato anche un riconoscimento importate per le famiglie Matti e  Angeli con “ l’inserimento di Armando e Clementina(Matti), ma anche di Pietro e Dina(Angeli) nel ristretto novero dei “Giusti tra le Nazioni” che sono solennemente ricordati nel giardino loro dedicato “ in Israele.

La famiglia Smulevich in fuga nell’autunno del 1943 trovò rifugio a Firenzuola “ in quel lembo di terra che sarebbe presto diventato epicentro dell’inferno, specie quando i tedeschi innalzarono come estrema  difesa la Linea Gotica”. Qui trovarono ciò che gli era stato promesso, solidarietà, rispetto e discrezione presso le famiglie Matti e Angeli. “Quasi un segno del destino, verrebbe da dire, un po’ angeli e un po’ matti bisogna esserlo per accogliere un gruppo di ebrei perseguitati da sgherri in camicia nera o con la svastica al collo quando, a pochi metri in linea d’aria dalla tua abitazione, è insediato il comando della Gestapo”.

Armando  e Clementina Matti e Pietro e Dina Angeli insieme ai loro numerosi figli( 6 a coppia) fecero di tutto per proteggere i loro ospiti, “ come il giovane seminarista di casa Matti , don Renato, che in tempi meno bui sarebbe diventato ospite fisso del salotto di casa Smulevich” o “ come il fratello Angiolo, che parlava bene il tedesco : un giorno caricò sulla canna della bici il nonno Alessandro, passando indisturbato davanti al manipolo di guardia per raggiungere Ponte Roncone”. Ma furono molti i cittadini di Firenzuola a tessere una rete di solidarietà verso gli sfollati “Sigismondi”.
Figli e nipoti dei protagonisti di questa vicenda si sono ritrovati per la prima volta per confrontare ricordi, memorie e impressioni. “Ad aiutare a colmare alcuni vuoti ci hanno pensato due esperti di storia locale, Rosanna Marcato e Luciano Ardiccioni, che a fianco di mio padre Ermanno – scrive Smulevich – hanno perlustrato praticamente ogni metro quadrato del territorio”.
Ora queste famiglie di Firenzuola sono tra i “giusti delle Nazioni” un riconoscimento importante per un’intera comunità che a dimostrato in quei momenti drammatici umanità e solidarietà anche a rischio della propria vita come dimostra anche la storia di don Leto Casini.

LR
21.7.20

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