Con uno scritto del 25 luglio 1954 don Lorenzo Milani condannava il lavoro domenicale sul piano sociale e religioso.Affermava: “ Ogni sei operai che lavorano la domenica è un disoccupato in più, ogni sei domeniche che un operaio si rifiuta di lavorare è un disoccupato che trova lavoro. E’ un dovere di solidarietà cristiana verso chi sta peggio di noi”.
Il concetto è sviluppato nel nuovo libro di scritti inediti di del priore di Barbiana uscito in questi giorni dal titolo “Perché mi hai chiamato?” .
E’ un argomento attualissimo se si considera che in questi momenti di elevata disoccupazione è stato reintrodotto da molti esercenti il lavoro domenicale venendo meno a due valori fondamentali la solidarietà e il rispetto delle festività.
A proposito del rispetto delle festività don Milani annota:” mancanza totale di fede e fiducia in Dio, cioè il timore che Dio non sappia rendere il lunedì il doppio di quello che è stato sacrificato per Lui la domenica.
Un richiamo,sul piano sociale e religioso, che la Chiesa di Papa Francesco non perde occasione di sottolineare.
Michele Gesualdi