Torna domenica 9 novembre 2025 la quarta edizione di “Coltiviamo la Cultura – Festa dell’Agricoltura nelle Dimore Storiche”, la manifestazione nazionale promossa dall’Associazione Dimore Storiche Italiane (ADSI) per celebrare l’incontro virtuoso tra patrimonio culturale, agricoltura e territorio.
L’iniziativa, che coinvolgerà oltre 50 dimore in 15 regioni italiane, vuole riportare l’attenzione sul valore identitario e produttivo delle residenze storiche, non più solo custodi del passato, ma attori attivi dello sviluppo sostenibile delle comunità rurali. Un connubio tra cultura e agricoltura che, ancora una volta, si dimostra strategico per il futuro del nostro Paese.
Due le dimore protagoniste in Toscana
Per l’edizione 2025, in Toscana saranno due le dimore storiche ad aprire gratuitamente le loro porte al pubblico:
- Villa di Bivigliano (Vaglia, Firenze)
Situata in via dei Viliani 84, la villa sarà aperta con orario continuato dalle 10 alle 16. I proprietari guideranno brevi visite agli interni della dimora con partenza alle ore 10.30, 11.30, 14.30 e 15.30, mentre nel giardino e nelle aree esterne sarà possibile passeggiare liberamente.
Il programma prevede anche la presenza di piccoli produttori locali, artigiani del gusto e momenti dedicati al racconto delle tradizioni agroalimentari del territorio.
Prenotazione consigliata all’indirizzo eventi@villadibivigliano.it.
L’evento è realizzato con il contributo del Comune di Vaglia, Slow Food Mugello e VagliaPiù.
- Castello di Montegonzi (Cavriglia, Arezzo)
Il Castello, che si trova nella frazione di Montegonzi, sarà visitabile con orario continuato dalle 10 alle 18.
Proprietà della famiglia Viligiardi, la struttura è oggi anche azienda agricola attiva con circa 17.000 piante di ulivo, tra le varietà leccino, moraiolo e frantoio. Un perfetto esempio di come le dimore storiche possano trasformarsi in modelli di agricoltura integrata e sostenibile, pur conservando il loro valore storico e architettonico.
Dimore storiche e agricoltura: un legame da riscoprire
“Coltiviamo la Cultura” vuole sottolineare il legame profondo e storico che unisce le dimore storiche al tessuto agricolo italiano. Secondo i dati dell’Osservatorio sul Patrimonio Culturale Privato, per il 39% delle dimore attive in agricoltura, queste attività rappresentano oltre il 75% del reddito annuale. Nel 21% dei casi, il contributo agricolo oscilla tra il 50% e il 75%.
Il binomio tra vitivinicoltura ed enoturismo si conferma inoltre tra i più forti traini economici: il 100% delle dimore che producono vino offrono degustazioni, e l’85% ha registrato un aumento delle visite nell’ultimo anno – in un terzo dei casi, superiore al 30%.
Un patrimonio vivo che genera valore
«Con “Coltiviamo la Cultura” vogliamo ribadire che le dimore storiche non sono solo luoghi di memoria, ma realtà vive che generano valore economico, sociale e culturale per il territorio» – spiega Maria Pace Odescalchi, presidente nazionale di ADSI.
«Oltre una dimora su quattro si trova in comuni sotto i 5.000 abitanti, dove svolge un ruolo fondamentale nel presidio dei paesaggi rurali e nella promozione di pratiche agricole sostenibili. Queste realtà rappresentano una risorsa preziosa per lo sviluppo delle aree interne, valorizzando il Made in Italy autentico».
A rafforzare questo concetto anche le parole del Vicepresidente nazionale Guglielmo Garagnani, che sottolinea come «il numero crescente di adesioni confermi l’importanza dell’iniziativa, che continua a creare relazioni autentiche tra dimore, territorio e comunità locali. Il merito va soprattutto ai proprietari che, con impegno e passione, aprono le porte delle loro case e aziende agricole, contribuendo a mantenere vivo un patrimonio identitario unico».
“Coltiviamo la Cultura” è molto più di un evento: è una finestra aperta sul passato che guarda al futuro, valorizzando la cultura rurale italiana e offrendo al pubblico l’occasione di riscoprire luoghi spesso inaccessibili e carichi di storia, immersi nella bellezza del paesaggio toscano.
📍 Per info dettagliate e aggiornamenti sull’iniziativa nazionale:
www.associazionedimorestoricheitaliane.it/festaagricoltura2025


