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Al via il restauro della tomba di Leto Chini nel cimitero di Scarperia

di Leonardo Romagnoli

Al via il restauro della tomba di Leto Chini nel cimitero di Scarperia

Comitato 2012 e Rotary Club Mugello per la tutela del patrimonio Liberty del Mugello

Noto a pochi nascosto a molti utile a tutti, è questa parte dell’iscrizione che circonda la tomba che accoglie i resti mortali di Leto Chini (1843 -1910), zio di Galileo, un artista-decoratore dal carattere schivo, ma impegnato in un’intensa attività lavorativa. Molti dei palazzi pubblici, ville private ed anche luoghi di culto del Mugello e delle zone limitrofe hanno visto all’opera il suo pennello che li ha valorizzati e resi più eleganti.

Le sue opere sono ancora visibili, tra le altre, nella Pieve di Borgo San Lorenzo, nel salone di rappresentanza del Castello di Cafaggiolo, nella Pieve di Santa Felicita a Faltona.

La morte lo colse nel 1910 quando stava lavorando alla decorazione del Castello dei Malaspina a Fosdinovo in Lunigiana.

Finalmente la sua tomba rimasta, per lunghi anni, abbandonata e oggetto di atti di vandalismo, sarà interessata da un accurato restauro che ci permetterà di conoscere e valorizzare l’elegante e raffinato lavoro compiuto, alla morte dell’artista, dalle Fornaci San Lorenzo, passate sotto la direzione del nipote di Leto, Galileo Chini.

Con questo restauro il Comitato 2012 Scarperia e San Piero completa l’attività di recupero e conservazione degli unici monumenti funebri usciti dalle note fornaci borghigiane, prodotti in stile Liberty .

Il primo, restaurato nel 2015, si trova nel cimitero di San Piero a Sieve, ugualmente ideato nel 1910 per accogliere il corpo di Giulia Cavicchi, una giovane domestica suicidatasi per motivi sentimentali nella sanpierina Villa Schifanoia, mentre era a servizio della famiglia De Cambray Digny.

Il secondo, oggetto di questo nuovo restauro, sito nel cimitero di Scarperia era, inizialmente, formato da una struttura più complessa ed addossata al muro, che allora recingeva l’area cimiteriale, ma durante il suo ampliamento le ceramiche a contatto col muro furono abbattute e dell’imponente monumento funebre di Leto Chini è giunta a noi solo la parte orizzontale.

Il loculo, con le sue decorazioni policrome, anch’esso in perfetto stile Liberty rappresenta un’immagine di Cristo morto, nella serena attesa della resurrezione. Ambedue i restauri, autorizzati dalla Soprintendenza competente, diretti dall’amministrazione comunale Scarperia e San Piero, sono opera del Rotary Club Mugello e della generosa sensibilità per il recupero dei beni storico-artistici del nostro territorio dimostrata dai soci del Club, sotto il coordinamento del Comitato2012 di Scarperia e San Piero.

Sabrina Landi Malavolti

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1 commento

Aldo Giovannini 13 Febbraio 2017 - 21:47

Dato che molti amici fotografi si arrabbiano perchè vedono le loro foto inserite senza la loro denominazione, ricordo mestamente, dato che io non mi arrabbio di certo, che l’immagine di Galileo Chini pubblicata a corredo dell’articolo proviene dal mio archivio personale dato che l’autore è l’avvocato Giuseppe Ungania, di cui detengo l’archivio fotografico. Questa foto più volte pubblicata da tanti quotidiani, settimanali e portali fu pubblicata per la prima volta nell’opera “L’ultimo Mugello 1900/1920” edito nel 1994. Grazie dell’attenzione.

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