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Un progetto eolico al passo della Futa. La denuncia di Ora! Barberino

di Leonardo Romagnoli

ORA! BARBERINO: IN ARRIVO UN PROGETTO DI EOLICO INDUSTRIALE AL PASSO DELLA FUTA

 

Le nostre montagne sono un patrimonio da preservare, oltre che paesaggisticamente, per il loro non trascurabile valore turistico e per la loro fragilità dal punto di vista idrogeologico.
Sempre con più frequenza, e anche recentemente, subiamo sui nostri territori i disastri derivati da eventi metereologici estremi. Sono eventi che rendono visibile la non corretta gestione del territorio, la cementificazione senza limiti delle montagne e, a valle, degli argini dei fiumi.
Per questi motivi noi di ORA! Barberino siamo sempre molto cauti nell’accogliere come “manna dal cielo” le grandi opere che vengono proposte sul nostro territorio e che rischiano di stravolgerlo.

È il caso del mega progetto proposto da AGSM per l’installazione di 8 megapale eoliche sul crinale di Villore e Corella nei comuni di Vicchio e Dicomano, in relazione al quale ci siamo detti in più occasioni contrari per tutta una serie di motivi: la scelta di un territorio fragile e vicino a siti di interesse comunitario, il progetto svincolato da ogni logica di interesse pubblico, con pale di dimensioni mastodontiche difficili da trasportare, e con una produttività non verificabile per la secretazione dei dati sulla ventosità.

Tutte queste criticità le ritroviamo anche in un nuovo progetto, della cui esistenza siamo venuti a conoscenza in questi giorni, che questa volta interesserà il territorio di Barberino e Firenzuola, ad un passo dal cimitero germanico della Futa.
Si tratta di 4 nuove torri delle stesse dimensioni di quelle proposte per Villore (168m!), proposte da una società controllata da AGSM, che dimostrano come quelle 8 megapale siano il cavallo di Troia per mettere in atto un piano ben più ampio e distruttivo: riempire il crinale principale dell’Appennino di impianti eolici industriali.

L’impegno di ORA per lo sviluppo delle energie rinnovabili, sostenibili per il territorio, non è in contraddizione alcuna con queste valutazioni, come dimostrano i nostri numerosi interventi in Consiglio Comunale in favore di progetti pubblici e condivisi e delle comunità energetiche. Con lo spirito rigoroso che ci contraddistingue siamo già a lavoro per studiare questo nuovo progetto, del quale l’Amministrazione barberinese era sicuramente a conoscenza ormai da mesi, ma che si è ben guardata dal rivelare ai propri cittadini.

In attesa di poter fare un’analisi più approfondita e condividerla pubblicamente, una cosa è certa: se il TAR, chiamato il 19 dicembre a pronunciarsi sull’impianto di Villore e Corella, ignorerà le ragioni dei ricorrenti, sarà sempre più difficile fermare questo nuovo progetto di distruzione e tutto il nostro Appennino sarà a rischio.
Ora! Barberino – i Consiglieri Paola Nardi, Enrico Carpini, Stefano Berni

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