18 sett. 2013 – I Carabinieri della Stazione di Scarperia, nella tarda serata di ieri, hanno arrestato un uomo di 40 anni ritenuto responsabile di maltrattamenti in famiglia consumati ai danni della madre settantenne già vedova da anni. Quest’ultima, a partire dal 2011 sarebbe stata oggetto da parte del figlio e della sua compagna di 33 anni, di minacce, violenze fisiche e psicologiche, prepotenze e violazioni di domicilio sistematiche, poste in essere ripetutamente per costringerla ad accettare, contro la sua volontà, la loro presenza nella sua casa. Da questa abitazione figlio e ragazza, erano già stati allontanati per problemi di tossicodipendenza e per pregresse situazioni di incompatibilità familiare, tanto che formalmente gli stessi avevano la residenza in un’altra casa.
Vani sono stati i tentativi dell’’anziana, di proteggere la propria abitazione sostituendo le serrature delle porte d’ingresso, poiché il figlio vi si introduceva dalle finestre arrampicandosi dalle grondaie. Non sono mancati episodi in cui l’anziana sarebbe stata ripetutamente percossa dalla coppia, dopo essere stata immobilizzata, sequestrata in casa e privata di qualsiasi mezzo di comunicazione, circostanze nelle quali la vittima avrebbe riportato anche lesioni personali con prognosi fino a 12 giorni con ripetuti passaggi presso l’Ospedale di Borgo San Lorenzo.
Le ripetute aggressioni e le minacce di morte, sempre volte ad obbligare la madre a tollerare la loro presenza in casa, in talune occasioni avrebbero costretto la donna a trasferirsi presso l’abitazione di una seconda figlia al fine di tutelare la propria incolumità personale. In questi frangenti, i due conviventi avrebbero addirittura sottratto dalla casa denaro, suppellettili e vari monili in oro.
Gli elementi di prova raccolti dai militari di Scarperia, che sin dai primi episodi hanno sostenuto la vittima, relazionando alla magistratura l’evoluzione della vicenda, hanno consentito al Sostituto Procuratore della Repubblica di Firenze dott. Sandro CUTRIGNELLI di richiedere al GIP dott.ssa Dolores LIMONGI l’applicazione della custodia cautelare in carcere per l’uomo e la misura del divieto di avvicinamento alla vittima da parte della compagna per la quale la magistratura procederà in stato di libertà, provvedimenti eseguiti nel tardo pomeriggio di ieri.