Un nuovo campanello d’allarme si accende nel territorio del Mugello, dove da alcuni giorni si stanno verificando episodi di truffe telefoniche e porta a porta che coinvolgono diverse località, in particolare Barberino di Mugello, Borgo San Lorenzo e Vicchio.
A segnalarlo è un cittadino della zona che ha scelto di raccontare la sua esperienza per mettere in guardia gli altri residenti: “Sono stato contattato al telefono fisso, ma non ho abboccato. Ho sporto denuncia alla caserma dei Carabinieri di Vicchio, dove mi hanno confermato che sono arrivate numerose segnalazioni negli ultimi giorni”, racconta. Un episodio che non rimane isolato, ma che si inserisce in un quadro più ampio di raggiri che mirano in particolare alle persone più anziane e vulnerabili.
Le modalità sembrano essere quelle ormai tristemente note: telefonate a numeri fissi con scuse plausibili o pretesti di urgenza, tentativi di ottenere informazioni personali o convincere le vittime ad aprire la porta di casa a finti incaricati. Talvolta i truffatori si presentano come operatori di aziende di servizi, tecnici del gas o dell’elettricità, oppure come appartenenti alle forze dell’ordine, usando toni rassicuranti per guadagnarsi la fiducia delle persone.
La segnalazione lanciata dal nostro lettore non è un caso isolato. I Carabinieri, a quanto riferito, hanno ricevuto diverse denunce e segnalazioni negli ultimi giorni, e stanno monitorando la situazione. L’invito rivolto alla popolazione è quello di mantenere la massima attenzione, soprattutto in presenza di contatti non richiesti o sospetti, e di non aprire la porta a sconosciuti, anche se si presentano con tesserini o documenti apparentemente ufficiali.
Il lettore, che ci ha scritto per sensibilizzare la cittadinanza, ha chiesto anche il supporto dei mezzi di comunicazione locali per diffondere l’allerta e raggiungere più persone possibile. “Ascolto tutti i giorni Radio Mugello durante la mia attività – dice – e credo sia importante che la radio trasmetta messaggi di avviso durante la giornata, per aiutare chi ancora non è stato contattato o chi potrebbe esserlo a breve”.
Questo tipo di truffe è purtroppo in crescita in molte aree della Toscana e del resto d’Italia, approfittando spesso della fiducia, della buona fede o della solitudine delle vittime. In particolare, gli anziani sono spesso nel mirino, proprio per la maggiore disponibilità al dialogo e per una minore familiarità con le strategie dei truffatori.
Le forze dell’ordine ricordano che:
- Nessun ente pubblico o azienda invia personale a casa senza preavviso;
- È sempre bene richiedere conferma dell’identità a chi si presenta alla porta, preferibilmente chiamando direttamente la sede dell’ente;
- Non bisogna mai fornire dati personali o bancari al telefono;
- In caso di dubbio o di situazioni sospette, è fondamentale contattare subito i Carabinieri o la Polizia.
Nel frattempo, il consiglio resta quello di parlare di questi episodi con familiari, vicini e conoscenti, per diffondere una rete di attenzione e prevenzione. Spesso il passaparola è lo strumento più efficace per evitare che le truffe vadano a segno.
L’appello lanciato dal nostro lettore è quindi un’occasione per rinnovare l’attenzione su un tema che, soprattutto nei piccoli centri, rischia di essere sottovalutato. In contesti come quello del Mugello, dove la comunità è molto legata e le relazioni di vicinato sono ancora forti, la condivisione di informazioni può davvero fare la differenza.
Invitiamo quindi tutti i cittadini del Mugello a segnalare prontamente episodi sospetti, anche se non si è caduti nella trappola, perché ogni testimonianza può aiutare le autorità a intervenire in tempo e a tracciare eventuali collegamenti tra i diversi casi.
Nel frattempo, un plauso va a chi, come il nostro lettore, ha scelto di raccontare pubblicamente la propria esperienza, trasformando un episodio spiacevole in uno strumento di prevenzione e solidarietà.
Restare vigili è oggi più che mai un dovere civico, soprattutto quando si tratta di difendere la sicurezza della comunità e dei suoi membri più fragili.

