Arriva dalla Regione Toscana una nuova misura concreta per contrastare la progressiva scomparsa delle attività commerciali nei piccoli centri e nelle aree interne. È stato pubblicato sul BURT (Bollettino Ufficiale della Regione Toscana) il bando “Toscana Diffusa: contributi per il sostegno degli esercizi di vicinato”, che mette a disposizione 500mila euro complessivi per sostenere chi decide di avviare o rilevare un’attività economica nei territori più fragili.
Un intervento che punta a dare ossigeno alle micro-imprese e alle persone fisiche che intendono investire nelle comunità locali: il contributo previsto è pari a 3.000 euro a fondo perduto per ciascun beneficiario, erogato fino a esaurimento delle risorse disponibili.
Le domande possono essere presentate a partire dal 20 ottobre 2025, un’opportunità da cogliere al volo per chi guarda al futuro delle aree marginali con spirito imprenditoriale e voglia di mettersi in gioco. Tutte le informazioni e i dettagli del bando sono disponibili sul sito della Regione:
www.regione.toscana.it/-/toscana-diffusa-contributi-per-il-sostegno-degli-esercizi-di-vicinato
Ma se la misura regionale rappresenta un passo in avanti, il dibattito politico resta acceso. A riportare il tema all’attenzione è un gruppo consiliare Firenzuola Bene Comune che, già un anno fa, il 12 novembre 2024, aveva presentato in Consiglio una mozione con proposte simili per combattere lo spopolamento economico e rivitalizzare il tessuto commerciale.
Le proposte contenute nella mozione erano chiare e miravano a favorire l’apertura e il mantenimento di piccole attività, attraverso agevolazioni concrete come:
- esenzione IRPEF e TARI per i primi 3-5 anni destinata a chi avvia o rileva un esercizio commerciale nei territori più svantaggiati;
- uso gratuito degli spazi pubblici esterni, per rendere più sostenibile la gestione nei primi anni di attività;
- agevolazioni fiscali ridotte anche per le attività già esistenti, in particolare quelle con un basso fatturato, per evitare che vengano penalizzate rispetto ai nuovi ingressi.
Un piano organico, considerato dai proponenti non un costo, ma un vero e proprio investimento sul futuro del territorio. Secondo quanto dichiarato, queste misure avrebbero potuto generare benefici tangibili: maggiore vitalità economica, nuova occupazione, servizi di prossimità e, nel medio periodo, un incremento delle entrate fiscali per gli enti locali.
Tuttavia, la mozione fu bocciata dalla maggioranza, suscitando amarezza tra i promotori. “Crediamo che il rilancio del territorio richieda scelte concrete, non chiacchiere”, hanno ribadito. E promettono di continuare a portare avanti proposte serie e realizzabili, anche se respinte, convinti che il cambiamento passi attraverso la perseveranza politica e l’attenzione ai bisogni reali delle comunità locali.
La desertificazione commerciale, infatti, non è solo una questione economica, ma anche sociale: la chiusura dei negozi di prossimità indebolisce il tessuto comunitario, riduce l’accesso ai servizi, compromette la qualità della vita nei piccoli centri. Per questo motivo, le misure una tantum, seppur utili, non bastano. Serve una strategia più ampia, che unisca incentivi, semplificazioni amministrative e politiche fiscali mirate.
Il bando “Toscana Diffusa” rappresenta un primo passo, ma il confronto resta aperto e invita a una riflessione più profonda sul ruolo delle istituzioni, locali e regionali, nel sostenere la microimprenditorialità e il presidio territoriale.
La sfida ora è fare in modo che questi 500mila euro non siano solo una parentesi, ma l’inizio di un percorso strutturato di sostegno al commercio di vicinato, capace di dare risposta a territori che rischiano, lentamente ma inesorabilmente, di spegnersi.