Tagli irregolare di un bosco a Marradi . Multa di 3000 euro

 

I Forestali  di Palazzuolo Sul Senio  hanno effettuato accertamenti su un cantiere forestale in loc. Gamberaldi nel Comune di Marradi e dalle verifiche condotte è emerso che nel bosco, costituto da un ceduo di carpino nero ed orniello con specie quercine, durante le operazioni di taglio erano stati rilasciati, per la maggior parte, polloni di carpino di ridotte dimensioni, mentre dovevano rimanere a dote del bosco le piante delle specie quercine.

I militari hanno effettuato aree di saggio su tutta la superficie oggetto di intervento, consistente in circa 23.500 mq, ed eseguito il cavallettamento (con l’utilizzo di cavalletto dendrometrico), distinguendo le piante per specie, sia delle piante rilasciate che delle matricine tagliate. Dai rilievi effettuati è stato appurato che la superficie  è stata tagliata in difformità all’Atto Dirigenziale rilasciato dall’Unione Montana dei Comuni del Mugello, in quanto le piante lasciate in piedi, quali matricine a dotazione del bosco, non sono idonee né per dimensione, né per specie, mentre sono state oggetto di taglio le matricine di migliore sviluppo e conformazione anche rilasciate ai tagli precedenti.
In particolare sull’intera superficie sono state sottoposte al taglio n. 89 matricine di specie quercine, che dovevano rimanere in piedi, il prelievo irregolare delle matricine è pari al 60% e non è stata rilasciata alcuna pianta da destinare ad accrescimento indefinito, così come prevede il Regolamento Forestale della Regione Toscana.

Per quanto è stato accertato l’intervento è da considerarsi eseguito in difformità sostanziale ai sensi  del Regolamento Forestale Toscana .

La ditta che ha eseguito l’intervento ed il proprietario sono stati segnalati all’Autorità Giudiziaria. Al titolare della ditta boschiva è stato contestato anche di aver posto in commercio il legname ottenuto dal taglio boschivo che è stato eseguito in violazione della normativa forestale regionale ed in assenza dell’autorizzazione paesaggistica.
In applicazione della legge regionale di riferimento è stata inoltre comminata una sanzione amministrativa, connessa al reato, dell’importo di 3.229,00 euro.

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