Stato d’emergenza decretato anche per l’alto Mugello. 4 milioni stanziati

 

Il Consiglio dei ministri ha preso una decisione importante riguardo alle zone colpite dall’alluvione nelle regioni Marche e Toscana.
Estendendo lo stato di emergenza, il governo ha stanziato un totale di 8 milioni di euro per sostenere i comuni interessati.

Nelle Marche, i comuni di Fano, Gabicce Mare, Monte Grimano Terme, Montelabbate, Pesaro, Sassocorvaro e Urbino, nella provincia di Pesaro e Urbino, sono stati particolarmente colpiti dall’alluvione. Al fine di fornire immediato soccorso alla popolazione, sono stati destinati 4 milioni di euro dal Fondo per le emergenze nazionali.

Analogamente, la stessa cifra è stata stanziata per i comuni toscani di Firenzuola, Marradi, Palazzuolo sul Serio e Londa, situati nella città metropolitana di Firenze, che hanno subito danni a causa delle inondazioni. Risulta per ora abbastanza incomprensibili l’esclusione di San Godenzo.

“L’inserimento dei comuni dell’Alto Mugello nella dichiarazione di stato di emergenza nazionale è la modalità giusta e legittima per affrontare anche in queste aree le conseguenze provocate dal maltempo”. Lo ha detto il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani commentando la decisione assunta stasera dal Consiglio dei ministri.
“Esprimo un ringraziamento al ministro Musumeci – ha proseguito –  per aver rapidamente provveduto a inserire anche i comuni toscani di Firenzuola, Marradi, Palazzuolo sul Senio e Londa in modo da poter ottenere la giusta rapidità di intervento e le risorse necessarie in tutti i territori più duramente colpiti”.

“La situazione toscana – ha sottolineato Giani –  è di grande sofferenza in questi comuni che possiamo definire di Romagna Toscana ovvero oltre lo spartiacque appenninico adriatico.  In questi territori si possono contare complessivamente circa 180 frane di media grandezza frutto dell’enorme quantità d’acqua che nel territorio pianeggiante della valle, in città come Faenza, Forlì, Cesena, Ravenna e in tanti comuni è ristagnata ma che nei monti ha invece provocato forti smottamenti deviando il corso delle strade, interrompendole, rendendo isolate molte frazioni e piccoli borghi.

“Bisogna ricordare  – ha evidenziato Giani – che il Lamone  è lo stesso fiume  quando percorre Marradi e quando allaga Faenza, e che fiumi come il Senio e il Santerno sono gli stessi nei comuni toscani di Palazzuolo e Firenzuola che quando quando generano esondazioni e alluvione  nella valle del Reno”.
“Le risorse nazionali – ha concluso – saranno fondamentali per l’azione di ripristino”.

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