Un nuovo passo avanti per lo sport sul territorio fiorentino. La Città Metropolitana di Firenze ha approvato un nuovo schema di collaborazione con i Comuni per l’utilizzo delle palestre scolastiche in orario extrascolastico. La proposta è stata illustrata dal consigliere metropolitano delegato Nicola Armentano e approvata all’unanimità dal Consiglio.
Il provvedimento riguarda l’impiego, fuori dall’orario delle lezioni, non solo delle palestre interne agli istituti superiori, ma anche degli impianti sportivi esterni eventualmente annessi. L’obiettivo? Garantire continuità all’utilizzo pubblico delle strutture scolastiche, offrendo spazi adeguati a società sportive, associazioni e cittadini, nel pieno rispetto della funzione primaria degli edifici: l’istruzione.
Il nuovo accordo rappresenta anche un cambio di rotta rispetto alla precedente intesa approvata lo scorso giugno. In quell’occasione, infatti, era previsto il coinvolgimento del Coni nella gestione delle richieste e nella custodia degli spazi non utilizzati. Ma, come ha spiegato Armentano, il Coni ha formalmente rinunciato a partecipare alla convenzione, rendendo necessaria una revisione complessiva dell’accordo.
La Città Metropolitana, insieme ai Comuni aderenti, ha quindi deciso di ridefinire l’intesa, escludendo il Coni e assumendo direttamente la responsabilità della gestione. Inoltre, è stata modificata anche la durata della convenzione, limitandola a un solo anno. Una scelta dettata dalla necessità di attendere l’emanazione della nuova normativa nazionale in materia di sport e impiantistica scolastica, attualmente in fase di definizione.
“Questa convenzione permetterà di garantire la continuità dell’uso sociale e sportivo degli impianti scolastici,” ha spiegato Nicola Armentano durante la seduta del Consiglio, “nel rispetto delle esigenze didattiche, della sostenibilità economica e della trasparenza amministrativa.”
Un punto importante, quello della trasparenza, che ha sollevato un acceso confronto in aula. Gianni Vinattieri, esponente del gruppo Centrodestra e Civici per il Cambiamento, ha voluto mettere in evidenza un possibile limite del nuovo assetto: “In questo modo sarà la Città Metropolitana a doversi occupare direttamente delle richieste da parte di soggetti non riconducibili né agli Istituti scolastici né ai Comuni, riportando di fatto la gestione a una situazione simile al passato.”
Armentano ha replicato con chiarezza, sottolineando come il cambiamento nella governance del Coni a livello nazionale abbia reso impraticabile la convenzione precedente. Di conseguenza, gli uffici metropolitani sono intervenuti direttamente, assumendo il ruolo di gestori in quanto proprietari degli edifici. “Abbiamo deciso di intervenire per garantire la massima fruizione possibile delle palestre scolastiche, che sono e devono restare un bene pubblico.”
Il nuovo schema di convenzione segna quindi un passo importante verso una gestione più diretta, trasparente e flessibile degli spazi sportivi scolastici. Un modello che punta a valorizzare l’interazione tra scuola, territorio e sport, con una visione pubblica e partecipata delle infrastrutture.
Resta da vedere come evolverà il quadro normativo nazionale nei prossimi mesi. La durata annuale dell’accordo lascia spazio a possibili aggiornamenti o integrazioni, che potrebbero ridefinire ulteriormente ruoli e modalità di gestione. Nel frattempo, però, la decisione della Città Metropolitana rappresenta una risposta concreta alle esigenze del mondo sportivo locale, spesso alla ricerca di spazi idonei per allenamenti e attività.
In conclusione, il nuovo accordo siglato dalla Città Metropolitana di Firenze e dai Comuni aderenti si propone non solo come uno strumento organizzativo, ma come un segnale politico di attenzione al valore sociale dello sport. Un modello che, pur nella sua temporaneità, potrebbe ispirare altre amministrazioni nella gestione degli impianti scolastici, nel segno della cooperazione istituzionale e del bene comune.

