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Sgominata una banda dedita ai furti di rame

di Leonardo Romagnoli

carabinieri-12_original-2Nella mattinata odierna, al termine di una mirata attività d’indagine avviata già da diversi mesi, i Carabinieri della Compagnia di Borgo San Lorenzo, in collaborazione con quelli di Empoli e di Scandicci,  hanno dato esecuzione a quattro fermi  disposti dal Sost. Procuratore della Repubblica di Firenze dott. Ettore SQUILLACE GRECO e ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di altrettanti cittadini stranieri di nazionalità  rumena e moldava dediti ai furti  di rame, gasolio, utensili da lavoro, slot machine.  Tali provvedimenti, che si vanno a sommare ad altri 4 arresti eseguiti in flagranza di reato ed ad un quinto fermo operato d’iniziativa dai militari dell’Arma lo scorso 7 marzo, hanno consentito complessivamente di assicurare alla giustizia una decina di persone.

Secondo le risultanze investigative, la predetta banda,  si sarebbe resa responsabile di tutta una serie di furti commessi nel corso di svariati mesi, ai danni di cimiteri, esercizi commerciali, aziende, opifici  e Ferrovie dello Stato, nelle provincie di Firenze, Pisa, Siena e Massa Carrara.

L’indagine, iniziata nel mese d’ottobre del 2012, quando i Carabinieri di Scarperia hanno arrestato per tentato furto,  due rumeni che stavano rubando cavi di rame dall’interno della ditta TOP FINISH, ha aperto uno scenario quasi surreale che ha delineato i tratti di un gruppo organizzato che con sistematicità quotidiana, per circa 20 ore al giorno, si dedicava alla consumazione  di furti o all’esecuzione di sopralluoghi finalizzati alla commissione di reati : un’attività che coinvolgeva tutti i membri della banda  in un turbinio di viaggi per le strade della Toscana con furgoni pronti a caricare la refurtiva ed auto che svolgevano il ruolo di “staffetta” per prevenire i controlli delle forze dell’ordine. Obiettivi prescelti erano prevalentemente le vecchie fabbriche o le aziende ormai chiuse per la crisi economica all’interno delle quali sono spesso accantonati ingenti quantitativi di rame o altri utensili, nell’attesa che si risolvano le procedure fallimentari o che subentrino nuovi proprietari. Tale strategia oltre a ridurre il rischio di essere scoperti per la minore sorveglianza che normalmente viene dedicata ai siti dismessi,  ha limitato anche la conoscibilità degli eventi da parte delle Forze di Polizia per la mancata presentazione di molte denunce.  Tra gli episodi più significativi si possono ricordare: il furto di slot machine consumato la notte del 5 gennaio ai danni del bar “Art Caffè” di Vaglia, circostanza nella quale venne arrestato in flagranza da parte dei Carabinieri della locale Stazione  uno dei complici e recuperata l’intera refurtiva;  il furto di 150 litri di gasolio rubati da una cisterna delle Ferrovie dello Stato presso la Stazione di Firenze Castello consumato la notte del 5 febbraio; il furto di 100 kg di rame ed attrezzature da lavoro rubate la notte del  7 febbraio ai danni di una ditta di Scandicci (FI); il furto di 300 Kg di rame e 200 litri di gasolio e numerosi utensili da lavoro rubati  a Monteriggioni (SI)  la notte del 13 febbraio 2013,  ai danni di un impresa edile del posto; Il furto di 2500 Kg di rame perpetrato la notte del 21 febbraio presso un azienda di Massa, circostanza nella quale i Carabinieri del posto hanno arrestato in flagranza di reato un ulteriore complice che stava trasportando la refurtiva poi interamente recuperata; il furto di grondaie di rame  all’interno del cimitero comunale di Vinci,  posto in essere la notte del 4 marzo.

Le centinaia di litri di gasolio rubati da escavatori e da cisterne presso le varie ditte derubate, veniva riutilizzato dalla stessa banda per i rifornimenti dei furgoni utilizzati durante i raid notturni o rivenduto ad altri connazionali al prezzo di 1 euro al litro. Gli stranieri sottoposti a fermo, rumeni e moldavi dell’età compresa tra i 24 ed i 53 anni,  tutti domiciliati tra Empoli e Scandicci,  sono stati tutti condotti presso il carcere di Sollicciano (FI) in attesa di essere interrogati dai magistrati.

 

 

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