Servizio idrico: i sindaci contrari alla privatizzazione ottengono un confronto prima del bando per Publiacqua

Un passo avanti verso una decisione più ponderata sul futuro della gestione dell’acqua. La Conferenza Territoriale 3 Medio Valdarno ha accolto la richiesta di numerosi sindaci del territorio di avviare ulteriori approfondimenti tecnici e politici prima di procedere con il bando per la selezione del nuovo socio privato di Publiacqua.

Tra i promotori della richiesta si annoverano i sindaci di Sesto Fiorentino, Calenzano, Campi Bisenzio, Carmignano, Borgo San Lorenzo, Cantagallo, Castelfranco Piandiscò, Agliana, Rufina, Gambassi Terme, Vaiano e Vicchio, che si sono opposti alla privatizzazione del servizio idrico, ritenendolo un bene comune da preservare.

Un metodo condiviso per decisioni strategiche
La riunione, tenutasi questa mattina, ha visto un punto di convergenza significativo: pur in presenza di divergenze tra i vari comuni, si è deciso che il bando, una volta predisposto, dovrà essere sottoposto a una nuova valutazione della Conferenza Territoriale prima della pubblicazione.

Questa scelta rappresenta un segnale importante per i sindaci contrari alla privatizzazione, che esprimono soddisfazione per l’apertura al confronto: “La condivisione sul metodo è un passo avanti”, hanno dichiarato. L’obiettivo è utilizzare il tempo a disposizione per esaminare esperienze virtuose di gestione pubblica dell’acqua, capaci di garantire tariffe sostenibili e investimenti efficienti.

Un tema cruciale per il futuro
La gestione del servizio idrico rappresenta una questione strategica per il territorio e la qualità della vita dei cittadini. I sindaci hanno sottolineato l’importanza di una riflessione attenta e approfondita, che consideri modelli italiani dove la completa pubblicizzazione ha mostrato risultati positivi, sia in termini economici che di sostenibilità.

Prossimi passi
La Conferenza Territoriale procederà con gli approfondimenti richiesti, aprendo il dibattito a valutazioni tecniche e politiche. Il processo decisionale, che coinvolge numerosi attori istituzionali, si avvia dunque verso una fase di maggiore condivisione e trasparenza, con l’auspicio di trovare una soluzione che tuteli l’acqua come bene comune e il diritto dei cittadini a un servizio efficiente ed equo.

I commenti sono chiusi.