Firenze piange la scomparsa di Luigi Zangheri, illustre accademico e figura centrale nel panorama della storia dell’architettura e dei giardini storici in Italia. Si è spento all’età di 82 anni, lasciando un’eredità culturale profonda, che ha segnato il rapporto tra città, paesaggio e memoria storica.
A ricordarlo, tra i tanti, è stata la Sindaca di Firenze, Sara Funaro, che ha espresso cordoglio e riconoscenza a nome dell’intera amministrazione comunale.
“Luigi Zangheri è stato protagonista della cultura architettonica e paesaggistica italiana, contribuendo in modo significativo alla definizione del concetto di paesaggio culturale”, ha dichiarato la sindaca.
Un legame profondo con Firenze e il Mugello
Zangheri, già docente di Storia dell’architettura all’Università degli Studi di Firenze, ha avuto un ruolo determinante nella valorizzazione di alcuni dei luoghi simbolo del paesaggio toscano. Tra i suoi contributi più significativi, la ricerca sul Parco di Pratolino, oggi parte del patrimonio della Città Metropolitana di Firenze.
Le sue indagini storiche e scientifiche sul parco, un tempo residenza medicea, furono decisive per l’apposizione del vincolo di tutela, e contribuirono a rafforzare il legame tra l’antico giardino e l’allora ente provinciale. È anche grazie al suo lavoro se oggi Pratolino è riconosciuto come un bene storico e culturale di valore nazionale, accessibile e fruibile da cittadini e studiosi.
La tutela dei giardini storici e la “Carta di Firenze”
Zangheri è stato anche uno dei principali promotori della Carta di Firenze, un documento fondamentale per la tutela e la gestione dei giardini storici. Un campo di studio che lo ha visto attivo per decenni, con pubblicazioni, convegni e progetti di restauro che hanno influenzato la disciplina a livello internazionale.
Il suo approccio rigoroso e appassionato al paesaggio storico ha permesso di unire ricerca, conservazione e fruizione pubblica in una visione coerente, ancora oggi punto di riferimento per urbanisti, architetti del paesaggio e amministratori pubblici.
Gli apparati teatrali e le mostre a Pratolino
Tra i tanti ambiti di interesse di Zangheri, spiccano anche gli studi sugli apparati teatrali storici. Due mostre di grande rilievo, realizzate negli ultimi decenni, hanno raccolto il frutto di queste ricerche, culminate nella realizzazione di plastici in scala che oggi sono esposti proprio nel Parco di Pratolino.
Un lavoro che unisce la ricostruzione storica all’artigianato artistico, offrendo una lettura inedita e affascinante della cultura spettacolare delle corti toscane tra Rinascimento e Barocco.
Il contributo al riconoscimento Unesco delle Ville Medicee
Zangheri ha inoltre fornito un contributo scientifico e consulenziale prezioso nel percorso che ha portato al riconoscimento Unesco delle Ville e Giardini Medicei come patrimonio dell’umanità. La sua profonda conoscenza del territorio e delle architetture storiche, insieme alla sensibilità nel leggere il rapporto tra natura e progetto, è stata determinante nel rafforzare la candidatura e nel costruire una narrazione condivisa delle Ville come sistema culturale unitario.
Villa Torrigiani e il Museo dell’Opera del Duomo
Non meno significativo è stato l’impegno nel restauro del verde di Villa Torrigiani, e nel coordinamento del progetto di adeguamento funzionale del Museo dell’Opera di Santa Maria del Fiore. Interventi che raccontano la sua capacità di visione, sempre orientata a un dialogo tra conservazione e innovazione, tra rispetto per il passato e apertura al futuro.
Un’eredità che continua
Con la sua scomparsa, Firenze e l’Italia intera perdono una delle voci più autorevoli nel campo dell’architettura storica e della cultura del paesaggio. La sua eredità vive nelle pubblicazioni, nei progetti realizzati, nelle istituzioni che ha contribuito a rafforzare, ma soprattutto nella comunità scientifica e culturale che ha saputo ispirare e formare.
“Esprimo, anche a nome dell’amministrazione comunale, le più sentite condoglianze alla famiglia” – ha concluso la Sindaca Funaro – “ci uniamo al dolore della comunità universitaria e culturale per la sua scomparsa”.
In un momento in cui la tutela del paesaggio e del patrimonio storico è sempre più urgente, il pensiero e il metodo di Luigi Zangheri rappresentano una bussola preziosa per affrontare le sfide future.

