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Scarperia e San Piero, danni per milioni è stato di calamità nazionale

di Leonardo Romagnoli

Il Gruppo Maggioranza Centrosinistra con Federico Ignesti Sindaco per Scarperia e San Piero esprime la propria preoccupazione per una situazione che ha ormai assunto i contorni dell’emergenza nazionale. Il territorio di Scarperia e San Piero è stato messo a dura prova dall’ondata di maltempo che ha causato esondazioni e frane in diverse zone del Comune. Il torrente Carza, nelle località di Campomigliaio e Cardetole, è uscito dagli argini, così come il fiume Sieve nell’area del Parco Berti a San Piero, provocando danni ingenti.

Il bilancio è pesante: 40 frane attive, 30 criticità di tipo fluviale (tra cui crolli di spallette e accessi compromessi), oltre 30 aziende danneggiate e 11 strade comunali e vicinali compromesse. Ma a destare maggiore preoccupazione sono le oltre 130 famiglie che hanno subito danni alle proprie abitazioni, con il Comune attualmente impegnato nelle verifiche per valutare l’entità degli interventi necessari.

La gestione dei rifiuti post-alluvione ha raggiunto livelli straordinari: oltre 200 tonnellate di detriti e materiali da smaltire, che rendono Scarperia e San Piero il secondo Comune della Provincia per quantità da rimuovere. Secondo le prime stime, i danni totali si aggirano tra i 5 e i 10 milioni di euro, con almeno 700 mila euro necessari per gli interventi urgenti.

Un aiuto concreto sta arrivando dai fondi della fusione tra gli ex Comuni di Scarperia e San Piero, che si stanno rivelando determinanti per affrontare le spese immediate. Tuttavia, come ha sottolineato il sindaco Federico Ignesti, serve un passo istituzionale decisivo: «Senza il riconoscimento dello stato di calamità nazionale e la nomina di un commissario straordinario, ci troviamo con le mani legate. Non possiamo emanare ordinanze fondamentali né garantire ristori alle famiglie e alle imprese», ha dichiarato il primo cittadino.

Ad oggi, gli unici fondi previsti sono quelli stanziati dalla Regione Toscana: 3 mila euro per famiglia e fino a 20 mila euro per impresa colpita, ma le somme non possono essere erogate senza il via libera dello Stato e la nomina del commissario. Il presidente Eugenio Giani ha già dichiarato lo stato di emergenza regionale e richiesto quello nazionale, ma i tempi si allungano e la burocrazia rischia di rallentare anche le operazioni più urgenti, come lo smaltimento dei fanghi dalle strade e dalle proprietà private.

Intanto, l’amministrazione comunale, insieme ai volontari e alle forze dell’ordine, è in prima linea per ripristinare la normalità. «Speriamo che questi ritardi non siano il frutto di logiche politiche – ha aggiunto il gruppo di maggioranza – perché in momenti come questi devono prevalere il buon senso e l’interesse dei cittadini».

Una ferita profonda per il Mugello, che ora chiede risposte rapide e concrete.

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