Rifondazione sull’aumento della Tari a Borgo san Lorenzo

Arrivano i rincari della TARI. L’Amministrazione si prenda la responsabilità di non voler imporre ad Alia un efficientamento del sistema “porta a porta”. 

Con l’arrivo delle bollette TARI cominciano a farsi sentire anche i rincari annunciati, rincari che nella situazione attuale sono per molti utenti e famiglie insostenibili.

Il Sindaco, durante un Consiglio Comunale dove si votava il Piano Economico Finanziario riguardo alla gestione dei rifiuti, attribuiva la causa dell’aumento dei costi ad una generale inefficienza del sistema e alla mancanza di una chiusura a valle del ciclo dei rifiuti, concludendo per la necessità di un impianto di termovalorizzazione per abbattere i costi di trattamento dei rifiuti raccolti. L’analisi dell’Amministrazione tuttavia, sposata in modo acritico dalla maggioranza PD, nel considerare l’aumento generalizzato senza scendere nel particolare delle diverse voci di bilancio, assomiglia alla notte in cui tutte le vacche sono nere.

Se infatti si vanno ad analizzare le singole voci del suddetto Piano, vediamo che il costo del trattamento dei residui indifferenziati, anziché aumentato, è diminuito, come conseguenza positiva della raccolta porta a porta e degli alti livelli di differenziata raggiunti. Quello che aumenta è al contrario il costo del trattamento e dello smaltimento dei rifiuti differenziati, segno inequivocabile di un disimpegno tanto da parte di Alia quanto da parte della Regione nell’investimento in strutture che garantirebbero di impostare una vera economia circolare dei rifiuti.

Gli aumenti che oggi ci ritroviamo in bolletta non derivano infatti dal sistema di raccolta “porta a porta”. Derivano da scelte politiche sbagliate da parte di chi, invece di tutelare i cittadini, sceglie di difendere Alia e non ha il coraggio di decidere di far prevalere davvero la politica (quella buona) sugli interessi economici.

Da anni sosteniamo che la raccolta differenziata non può prescindere da impianti funzionali al recupero, al riciclaggio e al riuso, da una tariffazione puntuale (chi meno produce meno paga) e da investimenti coerenti con la strategia Rifiuti Zero. Se fatto con criterio il “porta a porta”, e la differenziazione vera, abbasserebbero i costi per le famiglie, come dimostrato da chi lo fa seriamente.

Il problema vero è che, contraddicendo la scelta della strategia Rifiuti Zero rivendicata solo a parole, l’Amministrazione, insieme ad Alia, punta ancora all’incenerimento e alla realizzazione del termovalorizzatore di Case Passerini, alla faccia dell’interesse collettivo e in favore dell’interesse privato.

Che gli interessi di Alia siano indirizzati alla realizzazione di un termovalorizzatore appare in fin dei conti evidente, tanto quanto appare consequenziale il suo disinteresse per un efficientamento del sistema di raccolta, trattamento e riutilizzo dei rifiuti differenziati. Tale mancanza di efficientamento però è proprio la causa del lievitare dei costi e quindi dell’incepparsi di quella strategia virtuosa che l’Amministrazione ha detto di voler sostenere, ma per la quale ha poi fatto concretamente ben poco. Il pericolo è perciò una disaffezione da parte della popolazione verso un sistema di raccolta che ha prodotto risultati insperati di cui essere orgogliosi e che potrebbe, se si costringesse il gestore a renderlo efficiente, portare anche ad un’attesa diminuzione dei costi. Tale disaffezione ci porterebbe indietro ad un sistema di alta produzione di rifiuti non differenziabili, necessari a nutrire un impianto di termovalorizzazione e che, oltre al danno ambientale, farebbero crescere ancora di più le tariffe. Alia, come gestore, non ha interesse all’efficientamento di un’economia circolare che abbatta davvero i costi, e quindi anche le tariffe. Ci chiediamo però quali siano gli interessi dell’Amministrazione.

Ad ogni modo è singolare osservare come su questo, ovvero sull’incenerimento come strategia di chiusura del ciclo dei rifiuti e sulla necessità di realizzare un termovalorizzatore, la maggioranza non si distingua dalle posizioni della Lega, malgrado tutti gli argini che, a parole, hanno sempre detto di voler frapporre. In questo caso però forse le vacche sono davvero tutte nere.

 

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