Chioschi irregolari: il Sindaco Omoboni metta da parte i proclami di demolizione e spieghi le ragioni per le quali in passato si è reso corresponsabile di autorizzazioni all’ampliamento di strutture ora definite abusive.
La questione dei chioschi “abusivi” a Borgo San Lorenzo ha portato a numerosi avvisi di garanzia nei confronti di tecnici e politici .
La procura farà il suo lavoro e la giustizia il suo corso. Sta di fatto che le persone indagate, tra cui il sindaco Omoboni (all’epoca dei fatti consigliere di maggioranza) sono accusate di aver consentito, attraverso l’approvazione del piano comunale del commercio, l’ampliamento di alcuni esercizi e strutture che in passato avevano già ampliato in maniera indebita senza che fossero state sanzionate.
Ricordo molto bene quel piano e la discussione che ci fu in consiglio comunale alla fine dello scorso mandato. Se il mio nome non figura tra gli indagati è semplicemente per il fatto che io votai contro. E la mia contrarietà, la contrarietà del gruppo di Rifondazione, trovava la sua motivazione, tra gli altri, proprio su questi argomenti.
La questione appare grave, anche e soprattutto sul versante politico. La legalità va perseguita e messa in pratica sempre, non soltanto quando come adesso c’è un’intervento della procura, anzi sarebbe doveroso che d’inverso, la legalità nei comportamenti e nella prassi poitica fosse tale da non dover chiamare in causa il versante giudiziario.
Su questo credo che il sindaco dovrà dare delle risposte, troppo tardivo e fuori luogo il tentato colpo di spugna dell’ordinanza di abbattimento delle strutture. Chi ha ampliato, almeno per quanto riguarda gli ultimi ampliamenti, lo ha fatto perché la giunta e la maggioranza consiliare gliene hanno dato il permesso.
Claudia Masini Consigliera Comunale L’Altra Borgo-Rifondazione Comunista
Sono sbalordito e nell’apprendere dai mezzi d’informazione e non dalla giunta dell’attuale tempesta di avvisi di garanzia che sta imperversando sul comune di Borgo San Lorenzo. Devo ammettere con mio grande rammarico del tradimento, di fatto, compiuto dall’attuale amministrazione. Un’amministrazione che aveva fatto della trasparenza la sua principale bandiera e che invece si è guardata bene dall’avvisare la cittadinanza, il consiglio, o almeno la capigruppo del consiglio su quanto stava accadendo e che invece ha preferito, o almeno tentato, di nascondere il tutto nel silenzio fino a quando la stampa non ci ha palesato la reale situazione. Un atteggiamento questo, del quale io non andrei per niente fiero. Adesso ci ritroviamo con una situazione che getta nell’ombra la reputazione del nostro beneamato Comune e che di sicuro farà parlare di se nelle cronache dei prossimi giorni.. Mi è infatti giunta notizia che anche il consiglio comunale di Firenze nella persona di Miriam Amato consigliere di opposizione, abbia già chiesto delucidazioni al sindaco Nardella e che al contempo abbia anche chiesto se non sia auspicabile la temporanea sospensione della delega allo sviluppo economico dell’assessore Bettarini, almeno fino a quando la Procura non avrà fatto chiarezza in merito. Credo che giunti a questo punto sia quanto meno doveroso, per il rispetto che dobbiamo alla cittadinanza tutta, rivedere immediatamente l’ordine del giorno del prossimo consiglio comunale, affinchè si possa fare chiarezza sull’accaduto quanto prima. Probabilmente la colpa non risiede solo in un’unica persona ed altrettanto sicuramente le cause devono essere ricercate molto indietro negli anni, ma di sicuro di una cosa sono certo, la “QUESTIONE MORALE” tanto agognata da Berlinguer non è mai stata tra i punti forti del Pd e le conseguenze di certa leggerezza di comportamento (per non pensare alla malafede) ci stanno presentando il conto da pagare con tanto d’interessi di messa in mora. Concludo riportando una citazione pubblicata nei giorni scorsi sui social network da parte di uno dei precedenti sindaci del nostro Comune, Antonio Margheri, che credo racchiuda in sé, in una sola frase, l’essenza di tutta l’attuale vicenda; “Il punto è quello che ha detto Mattarella..e cioè che la politica deve assumersi le proprie responsabilità prima che intervengano le indagini dei carabinieri. E questo dovrebbe riguardare tutte le classi dirigenti del Paese.”
Matteo Gozzi