A pochi giorni dal referendum del 9 novembre 2025 che vedrà i cittadini di Empoli chiamati a esprimersi sulla delibera per la creazione della Multiutility toscana, si alza una voce corale a sostegno del Sì per l’acqua pubblica. Più di trenta tra consiglieri comunali, assessori e amministratori locali hanno sottoscritto un appello pubblico che invita la cittadinanza a votare per l’abrogazione dell’atto, considerato un passo pericoloso verso la privatizzazione di un bene essenziale.
Il referendum, che riguarda formalmente solo il Comune di Empoli, si carica di un significato ben più ampio. A dirlo sono proprio i firmatari dell’appello, che sottolineano come la questione non sia “locale”, ma rappresenti un punto di svolta per tutta la Toscana.
Secondo i promotori, una vittoria del Sì significherebbe cancellare l’intera delibera approvata nel 2022, inclusi quei passaggi che portarono alla nascita della Multiutility e che oggi, nei fatti, restano ancora in vigore. Tra questi, la tanto discussa quotazione in borsa, prevista negli statuti e nelle delibere originarie, e vista dai firmatari come una minaccia alla gestione pubblica dei servizi idrici e ambientali.
L’appello si fa portavoce di una visione alternativa: quella di una gestione interamente pubblica (in house) del servizio idrico, capace di garantire tariffe eque, trasparenza e una maggiore qualità del servizio. I firmatari auspicano che l’interruzione del percorso Multiutility possa aprire la strada a una vera riflessione politica, tanto nei Consigli comunali quanto nel prossimo Consiglio regionale, sul rispetto del referendum nazionale del 2011 che sancì la volontà popolare per l’acqua pubblica.
“Il Sì del 9 novembre – si legge nell’appello – è un sì alla trasparenza, alla partecipazione, alla difesa dei beni comuni e a una politica che dia risposte reali ai bisogni dei cittadini e dei territori”.
Tra i sottoscrittori, nomi provenienti da numerose realtà del territorio toscano, a dimostrazione di una rete ampia e trasversale di sostegno alla causa. Tra gli altri, Ilaria Antonelli (Montelupo è partecipazione), Lorenzo Banchi (Officina 19 Vicchio), Lisa Boni e Paola Coppini (assessore di Borgo San Lorenzo), Sergio Marzocchi (sindaco di Gambassi), Dmitrij Palagi (Sinistra Progetto Comune Firenze), Sabrina Ciolli e Leonardo Masi (Buongiorno Empoli – SiAmo Empoli), Caterina Corti (Scarperia e San Piero), e Elena Marsili (assessora Vicchio).
In totale, oltre trenta firme per un appello che vuole essere un segnale forte, rivolto non solo ai cittadini di Empoli ma a tutto il sistema politico toscano. La richiesta è chiara: fermare la Multiutility per ripensare in maniera democratica, trasparente e realmente pubblica la gestione dell’acqua e dei servizi essenziali.
Con il voto del 9 novembre, Empoli diventa simbolo di una battaglia più ampia, che parla di beni comuni, di partecipazione e del diritto della cittadinanza a decidere il destino dei servizi che toccano la vita quotidiana di tutti.
