Presidio di Crinali Liberi sabato 1 giugno a Vicchio

PER UN’ENERGIA CHE RISPETTI L’AMBIENTE E LE POPOLAZIONI CHE CI VIVONO

Non si può salvare il Pianeta danneggiando il paesaggio e la biodiversità“.

Alla luce di questa massima si sono svolti a Roma il 22 maggio scorso gli Stati Generali della Coalizione di Associazioni e Comitati per l’Art. 9 della Costituzione (cioè della tutela del paesaggio) contro l’eolico industriale in zone inidonee.

Alla presenza di oltre 250 delegati, sono intervenuti Sindaci, Amministratori locali e tantissimi Comitati da ogni parte dello Stivale. La Toscana ha dato il suo contributo con l’adesione di Sindaci, Candidati capilista e Consiglieri delle Liste, provenienti anche dal nostro territorio, il Mugello, tra cui il nostro Comitato.

Il Comitato per la Tutela del Crinale Mugellano Crinali Liberi (CTCM) è da anni impegnato a proteggere la zona del Monte Giogo di Villore dall’insediamento di un impianto industriale (non parco industriale, iniziamo a chiamare le cose con il loro nome!) di sette mega pale eoliche di 170 metri, alte come due Campanili di Giotto uno sopra l’altro.

In generale gli interventi hanno ribadito l’importanza dei Sindaci nella difesa dei territori e delle comunità, con la necessità di chiedere ai partiti una profonda revisione delle politiche per le fonti rinnovabili, abbandonando i progetti di espansione sul territorio di impianti industriali eolici e fotovoltaici a terra in assenza di qualsiasi attenta pianificazione (come nel caso della retromarcia avvenuta rispetto alle pale eoliche di Orbetello).

Questa la rivendicazione dei territori e delle comunità aggredite, che denunciano i gravi danni economici, sociali e ambientali causati da grandi opere speculative che consumano suolo, abbattono foreste, compromettono i corsi d’acqua, danneggiano produzioni locali, mettono in pericolo gli habitat di specie protette e frammentano ecosistemi naturali che andrebbero conservati e tutelati con la massima cura e attenzione per il futuro delle giovani generazioni. Nel caso dell’impianto industriale del Monte Giogo di Villore sussiste l’aggravante di un territorio gravemente fragile sotto il profilo idro-geologico (le alluvioni sul versante emiliano dell’Appennino dovrebbero servire da monito) e per di più sismico (vedi il terremoto del 27 aprile scorso a Barberino del Mugello, e relativo sciame sismico).

Ultimo elemento, ma non per importanza, è il fatto che le comunità residenti non solo non hanno alcun beneficio reale, neanche sgravi in bolletta, ma piuttosto oneri e disagi di tutti i tipi (tra i quali la ricaduta relativa ai costi di dismissione delle zone industriali, ingentissimi, che cadranno sulle future generazioni.

Come testimoniato da più parti, I beni privati e pubblici presenti all’arrivo degli impianti industriali eolici si svalutano e i territori, declassati a siti industriali, sono condannati ad un progressivo spopolamento e relativa desertificazione, dando spazio a progetti di dislocazione di discariche: venendo meno il turismo e le attività ad esso legate, si deprimono sia l’economia locale che il tessuto civile e democratico, esposto a forti pressioni, senza che ci siano sgravi o riduzione in bolletta.

Anche in Mugello, in prossimità delle elezioni amministrative, si è chiesto alle forze politiche di dare ai cittadini la possibilità di esprimere con un voto la propria contrarietà alla colonizzazione industriale eolica dell’Appennino tosco romagnolo.

Duole constatare che proprio a Vicchio, diversamente da Dicomano e da San Godenzo, nei Programmi delle due Liste elettorali non vi è traccia di contrarietà all’impianto industriale eolico Monte Giogo di Villore né alcun riferimento alla difesa dei crinali mugellani, nonostante l’appello reso pubblico dal Comitato, che non ha ricevuto ascolto.

Pertanto il Comitato Tutela Crinale Mugellano Crinali liberi invita tutti a dar voce ai crinali Sabato 1° giugno 2024 in Piazza Giotto a Vicchio alle ore 9.30.

CHI DIFENDE L’APPENNINO, AMA IL FUTURO DEL MUGELLO.

Comitato per la Tutela del Crinale Mugellano – Crinali Liberi

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