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Polemiche fiorentine

di Leonardo Romagnoli

Polemiche fiorentine

firenze alluvione

Se si dovesse giudicare lo stato di salute di una città dal livello e dalla qualità delle polemiche che alimentano il dibattito politico e giornalistico, Firenze potrebbe considerarsi a posto. In questi giorni sembra diventato di vitale importanza la presenza di un mercatino con tanto di finto mulino in piazza S. Maria Novella e , anche se ancora non c’è, già si affilano le armi per il mercatino in piazza Santa Croce.
A questo si aggiungono le polemiche assurde sulle installazioni artistiche avvenute in piazza della Signoria o in altri luoghi storici e la mostra di Ai Weiwei in palazzo Strozzi con i gommoni ad ornare le finestre e a ricordarci il dramma dei migranti che fuggono da guerra e miseria. Per finire con la guerra agli esercizi commerciali nell’area Unesco anche se questi  rispettano il regolamento comunale ma invece di vendere trippa vendono hamburger( se rispettano le norme urbanistiche ed estetiche si dice che non possono garantire carne esclusivamente toscana, come se le trippe e i lampredotti  o le bistecche serviti nei ristoranti fossero tutti toscani e non conoscendo ovviamente le capacità produttive della zootecnia regionale).
Ma a Firenze la culla del Rinascimento  sono pochi gli interventi che trovano unanime consenso. Recentemente è stato aperto il museo dell’ospedale degl’Innocenti in piazza Santissima Annunziata con il recupero di parti bellissime dell’immobile brunelleschiano e con opere d’arte che tutto il mondo ci invidierebbe e invece si fa polemica perchè l’ingresso dorato contrasterebbe con l’austerità dei luoghi e via dicendo.
Se serve per vendere qualche giornale in più vista la crisi del settore può anche andar bene ma forse sarebbe meglio dedicare maggiore attenzione ai grandi temi o agli interventi che davvero incideranno sul futuro della città.  Se non si vogliono più i mercatini internazionali o nazionali o locali nell’area Unesco lo si scriva nel regolamento, se si pensa che Firenze non abbia bisogno di manifestazioni  promozionale perchè si basta da sé lo si dica senza  trincerarsi dietro questioni estetiche che valgono solo secondo il punto di vista da cui si scatta una foto. Il mercatino della Bella Epoque non para nessuna facciata di S. Maria Novella ma dà solo fastidio a qualche albergatore o commerciante del luogo  che pensa di esserne danneggiato e comunque passata la settimana finisce e un po’ come le statue di Fabre o Koons stanno lì per un tempo limitato poi tornano ai loro proprietari oppure se devono restare a Firenze andrebbero allora sì sistemate in un luogo idoneo. Ci piacciono , non ci piacciono, sono cultura, sono spettacolo sono considerazioni utili ma non devono impedire un ‘esposizione. Per i mercati , ad esempio, più che la collocazione sarebbe importabte valutare la qualità mercelogica. Comunque sono bischerate che in nessuna altra parte del mondo provocherebbero dibattiti così accesi. La cosa più triste è che spesso dietro queste “quisquillie” si nasconde la pochezza del confronto politico sul futuro della città. Un centro storico iperprotetto e una periferia pericolosamente in abbandono con scelte infrastrutturali che potrebbero migliorare o peggiorare la situazione. Credo per esempio che la tramvia sia una scelta giusta per favorire la mobilità urbana a vantaggio del trasporto pubblico rispetto agli ingorghi creati dall’uso di mezzi privati ( Firenze è una delle città, se non la città, con il più alto numero di auto rispetto agli abitanti). Mentre penso che voler investire per potenziare l’aeroporto di Peretola sia una scelta ambientalmente e strutturalmente poco convincente. Nessuna città europea ha aeroporti importanti così vicino al centro urbano, perchè Firenze deve invece far atterrare tutto  a pochi chilometri da piazza Duomo? Si è creato un unico soggetto tra gli aeroporti di Pisa e Firenze lo si faccia funzionare come tale e si usi Peretola per certe utenze mentre si potenzino i collegamenti con Pisa per tutti i voli internazionali con treni navetta che in 30/40 minuti sarebbero in grado di portare i passeggeri dal centro di Firenze dentro l’aeroporto Galilei e viceversa.firenze_notte

Firenze ha poi l’opportunità di valorizzare un patrimonio immobiliare pubblico di grande valore storico per farne un ulteriore elemento di offerta culturale rivolta ai cittadini e ai turisti con la possibilità di offrire nuove opportunità di lavoro. Sempre nel campo degli immobili Firenze deve fare un programma per cercare nell’arco di pochi di dare una risposta alla domanda di abitazioni per la fascia più debole della popolazione investendo risorse proprie e regionali. Il diritto alla casa è un impegno che un’amministrazione democratica deve porsi come obiettivo cercando di superare anche le strumentalizzazioni che , purtroppo, anche in questo campo non mancano.
Per tornare alle polemiche fiorentine credo che il colmo si sia raggiunto con le critiche alla proiezione del Ciclone di Pieraccioni in occasione del ventennale del film in piazza S. Spirito su un muro della chiesa. Era una festa popolare  di una sera e Il Ciclone può anche non piacere, ed è più che legittimo, ma scomodare il rinascimento e anche Amici Miei di Monicelli per criticare  quest’evento è stato davvero troppo, forse anche il Gino interpretato in voce dallo stesso Monicelli  nel film non avrebbe gradito e come disse a Levante : “Ma vaf… vai!!”

LR

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