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Obbligo Pos per le imprese dal 30 giugno

di Leonardo Romagnoli

Obbligo POS dal 30 giugno

Migliaia le imprese che ancora devono adeguarsi nella Provincia di Firenze
Gronchi: “Non più rinviabile una riduzione del costo del servizio per piccole imprese”

Fig.-4.-Consegna-del-latte-a-Bologna-negli-anni-’50-in-Bertagnoni-2004.-

Il 30 giugno, salvo proroghe dell’ultim’ora, scatterà l’obbligo, previsto dal Dl 179/2012, di accettare pagamento con bancomat, oltre la soglia dei 30 euro, per artigiani, commercianti e professionisti.
L’obbiettivo dichiarato è quello di ridurre l’uso del contante e consentire la tracciabilità dei pagamenti.
Una lotta al “nero” più che condivisibile, peccato che, nel nostro Paese, come spesso succede in questi casi, si debba si debba fare i conti con i costi ( tra i più alti d’Europa) per adempiere alla novità normativa, fatto, questo, che certo non agevola l’applicazione del
provvedimento.
A oggi non è semplice fare una stima di quanti,commercianti e piccoli imprenditori, in prospettiva del prossimo 30 Giugno si siano già adeguati, procedendo all’installazione del Pos.
La sensazione è che, nonostante lo sforzo delle associazioni di categoria che hanno messo in campo idee e progetti per sensibilizzare le imprese,( nell’Empolese-Valdelsa è stato lanciato anche un concorso a premi ad hoc, www.sosteniamolocale.it) ad
oggi siano ancora, in Provincia di Firenze, oltre 10.000 le micro- imprese sprovviste di Pos.
Si tratta, in larga prevalenza, di imprese individuali a carattere familiare dei settori commercio, artigianato e servizi, spaventati o più semplicemente perplessi di fronte alla prospettiva  di doversi assumere l’onere dell’ennesima gabella mensile.
Tra i più “refrattari” al nuovo adempimento imprese su area pubblica (soprattutto mercati rionali e settimanali),tabaccherie, piccole attività alimentari, di vendita fiori, oggettistica, bigiotteria, libri, cartolerie e prodotti per la scuola, circoli ricreativi, e alcune tipologie di
attività di pubblico esercizio e somministrazione.
E’ evidente come in questi casi, in cui si parla di piccoli o piccolissimi importi, l’assenza di un “costo a forfait” (nessun istituto bancario lo prevede) rende questo mezzo di pagamento del tutto antieconomico.
Intanto, mentre a livello Nazionale Rete Imprese Italia continua a spingere per una proroga del provvedimento, o almeno per un innalzamento della soglia minima del pagamento almeno a 50 Euro, Confesercenti Firenze scende in campo, e, attraverso il proprio
Presidente Provinciale Nico Gronchi che, dopo aver “tastato il polso”, nelle ultime settimane, ad alcuni istituti di credito, programmerà, a partire dai prossimi giorni, un incontro con l’ABI per “verificare la possibilità di una riduzione del costo Pos gravante
sulle piccole e piccolissime imprese che, proprio mentre cercano di rialzare la testa, non possono essere vessate dall’ennesimo provvedimento calato dall’alto”.
“Bene la tracciabilità del contante e l’obbiettivo di mettere in sicurezza le imprese – conclude Gronchi – ma questa operazione non può gravare, da un punto di vista economico, tutta sul “lato debole” della PMI: anche gli istituti di credito facciano la loro parte!”
Intanto gli uffici Confesercenti del territorio resteranno a disposizione delle imprese, da qui alla fatidica scadenza del 30 giugno per informazioni e chiarimenti, anche su convenzioni e accordi recentemente stipulati con gli istituti di credito del nostro territorio.

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