Narducci e il Mostro di Firenze. Le conclusioni della Commissione parlamentare fanno discutere.

 

La commissione parlamentare sui fenomeni criminali ha concluso i suoi lavori con una relazione che  farà molto discutere, in particolare per le rivelazioni relative ai delitti del Mostro di Firenze e alla morte del medico Francesco Narducci nel lago Trasimeno il 15 ottobre 1985.
Secondo quanto riportato dalla Nazione in edicola oggi, la Commissione avrebbe ascoltato come testimone  Angelo Izzo, coinvolto nella famosa vicenda del massacro del Circeo ed esponente della destra eversiva, il quale avrebbe parlato del coinvolgimento del medico perugino in alcuni dei duplici omicidi attribuiti al Mostro insieme ad una setta esoterica. Tra l’altro Izzo ha detto che il cadavere ritrovato nel lago non era quello di Narducci ma di una persona scomparsa, mentre Narducci  riparava all’estero.
Secondo le dichiarazioni di Izzo ( già rilasciate anche ad altri magistrati) Narducci sarebbe coinvolto anche nel rapimento e uccisione di Rossella Corrazzin scomparsa da Tai in Cadore nel 1975 e  uccisa nella villa di Narducci sul Trasimeno.
“Izzo – scrive la nazione-  riferisce di aver conosciuto Narducci nella chiesa templare di San Bevignate, a Perugia, e di averlo poi incontrato a delle riunioni monarchiche che si tenevano negli anni ’70 in provincia di Arezzo. Il medico avrebbe inoltre fatto parte del gruppo della “Rosa Rossa“ (associazione già affiorata nelle passate inchieste sul “mostro“) e di quello “satanico-nazista“ dei “Nove Angoli“, dedito ai sacrifici umani.”
Ed è in questo ambito, sempre secondo questa ricostruzione, che maturò il duplice delitto di Rabatta, nel comune di Borgo san Lorenzo, avvenuto il 14 settembre 1974 in cui  trovarono la morte Pasquale Gentilocore e Stefania Pettini di cui Izzo avrebbe descritto gli aspetti esoterici.
La commissione esclude ogni legame con i fatti di Signa in cui fu usata per la prima volta la Beretta calibro 38.

“Per corroborare la tesi del coinvolgimento di Narducci negli omicidi – scrive ancora Brogioni della Nazione -, i commissari hanno anche ascoltato, nella rsa di Prato in cui si trova, l’ultranovantenne Vigilanti. Il quale ha confermato – in mezzo ad altre affermazioni inverificabili – quanto già detto alla stampa, cioè che la notte del delitto di Calenzano (22 ottobre 1981) lui e il medico fossero in macchina insieme in zona Travalle.”
Nell’ultima parte la relazione si sofferma su quella che viene definita “la messa in scena” della morte di Narducci nel Trasimeno, che non esclude che Narducci sia stato ucciso successivamente a quel 13 ottobre 1985. La relazione è stata trasmessa alla procura ma non mancherà di suscitare nuove polemiche.

I commenti sono chiusi.