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Mugello ferito dal maltempo: 370 frane segnalate dagli agricoltori. Coldiretti Firenze: “Bene lo stato di calamità, ora servono interventi e ristori rapidi”

di Leonardo Romagnoli

Mugello ferito dal maltempo: 370 frane segnalate dagli agricoltori. Coldiretti Firenze: “Bene lo stato di calamità, ora servono interventi e ristori rapidi”

MUGELLO – Sono ben 370 le frane e gli smottamenti segnalati dalle aziende agricole nel solo territorio del Mugello, colpito duramente dall’alluvione di marzo, la seconda in meno di un anno. Un dato allarmante, raccolto da Coldiretti Firenze grazie al censimento capillare condotto insieme agli imprenditori agricoli locali. A pagarne il prezzo più alto sono i territori di Vicchio e Marradi, tra i più martoriati dal maltempo e simboli, ancora una volta, della fragilità idrogeologica della zona.

Il recente riconoscimento dello stato di calamità naturale da parte del Governo, con uno stanziamento di 63 milioni di euro, è stato accolto con sollievo da agricoltori e amministrazioni locali. Un passo necessario per dare ossigeno a un comparto produttivo messo in ginocchio da frane, smottamenti e danni a infrastrutture rurali e coltivazioni.

“Ci sarà molto da fare per tornare alla normalità – sottolinea Coldiretti Firenze –. Le imprese sono già al lavoro per ripristinare le aree colpite, ma adesso è fondamentale che si acceleri su interventi e ristori. La priorità è ridare accessibilità, sicurezza e produttività ai territori”.

Il quadro delineato dalla mappatura della Coldiretti è tutt’altro che rassicurante. Oltre al danneggiamento delle strade interpoderali e delle vie d’accesso alle aziende, sono state compromesse vaste aree di pascolo, seminativi e castagneti, cuore pulsante dell’agricoltura mugellana. Proprio i castagneti – per il Mugello – hanno un valore culturale ed economico pari al vino per le colline del Chianti.

A preoccupare la principale organizzazione agricola non è solo il danno materiale, ma anche il rischio di un indebolimento strutturale del tessuto economico e sociale della zona: “La lentezza nei ristori e negli interventi infrastrutturali – avverte Coldiretti – rischia di spingere sempre più persone ad abbandonare le aree interne, con effetti irreversibili”.

Il Mugello conta circa 1.500 imprese agricole, una su cinque dell’intera provincia di Firenze. È una delle aree agricole interne più strategiche della Toscana, e la sua tenuta non riguarda solo l’economia rurale, ma l’intero equilibrio del territorio.

📣 L’appello di Coldiretti è chiaro: serve uno sforzo comune, istituzionale e operativo, per evitare lo spopolamento, sostenere le imprese e rendere il Mugello più resiliente di fronte ai cambiamenti climatici. Perché in queste terre, ogni frana non è solo un cedimento del suolo, ma un colpo al futuro.

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