Un nuovo modello di presa in carico dei pazienti più fragili sta per prendere forma nel territorio del Mugello. A presentarlo è stato Marco Brintazzoli, Direttore della SDS Mugello, in occasione del congresso “La Medicina interna nel Mugello”. Il progetto, denominato Sanità 4.0, punta su un’integrazione intelligente tra medicina di base, servizi territoriali e specialisti, facendo leva su tecnologie biomediche all’avanguardia, sistemi di telecomunicazione e strumenti di telemedicina.
“Sanità 4.0 prevede una presa in carico innovativa della persona fragile”, ha spiegato Brintazzoli, “grazie al lavoro congiunto tra medici di famiglia, specialisti e servizi sul territorio, supportati da strumenti tecnologici avanzati”.
Il progetto si inserisce pienamente nella strategia di potenziamento dell’assistenza territoriale promossa dal PNRR, in sinergia con altri investimenti cruciali come le Case della Comunità, gli Ospedali di Comunità e le COT (Centrali Operative Territoriali).
Cuore del progetto: la gestione dei pazienti con scompenso cardiaco
Il primo passo operativo del progetto sarà l’arruolamento di 70 pazienti affetti da scompenso cardiaco, per i quali è prevista un’assistenza coordinata e personalizzata. Ecco i principali elementi della sperimentazione:
- Un infermiere dedicato al monitoraggio e alla gestione del paziente;
- 15 Medici di Medicina Generale (MMG) coinvolti nella rete di cura;
- Specialisti come cardiologi, pneumologi e diabetologi per un approccio multidisciplinare;
- Dispositivi medici avanzati come ecografi, elettrocardiografi e spirometri portatili;
- Teleconsulto in team multiprofessionale, per valutazioni cliniche condivise anche a distanza.
Un modello per le aree interne e montane
“Sanità 4.0”, insieme ad altri progetti già attivi sul territorio, rappresenta una risposta concreta al bisogno di cura e assistenza nelle aree montane e periferiche. L’obiettivo è chiaro: portare la sanità vicino alle persone, superando le barriere geografiche e riducendo gli accessi impropri alle strutture ospedaliere.
Un progetto che promette di trasformare il volto dell’assistenza sanitaria locale, rendendola più umana, più connessa e decisamente più vicina ai bisogni reali dei cittadini.
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